Quando l’Alzheimer si cura anche con le coccole e le ninne. nanne. Accade a Monza, nei Centri diurni Alzheimer di via Gallarana e di via Molise dove gli ospiti riacquistano serenità e fiducia grazie alla “Doll Therapy” .
Attivata da quasi un anno si è dimostrata fin da subito molto positiva, con gli ospiti che con passione e con amore si prendono cura di queste particolari bambole. “Bambolotti che per peso e dimensioni appaiono come bambini di pochi mesi – spiega Giovanna Quinto, presidente dell’Associazione Alzheimer di Monza – Realizzati con materiale speciale morbido e lavabile, molto gradevole al tatto. Bambole che conquistano soprattutto per il loro sguardo, dove la bocca è appositamente poco definita perché spesso i malati hanno difficoltà nel linguaggio”.
“Qualcuno le identifica e le chiama con il nome dei nipoti – precisa – Le pettinano e le fanno addormentare”. Ma ancora più stupefacenti sono i risultati della “Doll Therapy”. “Gli utenti riacquistano fiducia in se stessi . Sono più tranquilli e sereni perché si sentono ancora utili per qualcun altro”. Una terapia che ha conquistato uomini e donne che ogni giorno non mancano di trascorrere almeno mezz’ora con la loro piccola bambina di pezza.
Attualmente i due Centri, sui quali gravitano una settantina di utenti di età compresa tra i 60 e i 90 anni, sono dotati in tutto di dodici bambole, ma il sogno è quello di acquistarne qualcuna in più. “Lanciamo quindi un appello a quello benefattore – conclude – Ogni bambola costa poco meno di cento euro e speriamo di poterne donare qualcuna in più ai nostri ospiti”.