Covid, all’ospedale San Gerardo di Monza i ricoverati salgono a 192: stabile il numero dei casi più gravi

Il bollettino di Asst Monza aggiornato a lunedì 17 gennaio: trentacinque nuovi pazienti ricoverati per Covid all’ospedale San Gerardo di Monza e il totale sale a 192 posti letto occupati (da 157). Un dato importante: sono stabili i casi più gravi, i nuovi ingressi finiscono nel reparto di Malattie infettive.
Ospedale san Gerardo
Ospedale san Gerardo Fabrizio Radaelli

Trentacinque nuovi pazienti ricoverati per Covid all’ospedale San Gerardo di Monza e il totale sale a 192 posti letto occupati (da 157). È il bollettino di Asst Monza aggiornato a lunedì 17 gennaio. Oltre al numero in crescita dei ricoveri, evidenzia però un dato importante: sono stabili i casi più gravi, prevalentemente colpiti dalla variante Delta, i nuovi ingressi presentano la variante Omicron e finiscono nel reparto di Malattie infettive.

Lì ci sono 153 persone (erano 122 una settimana fa); 12 sono in Pneumologia (+1); 14 in Terapia intensiva (+1) e 8 in Subintensiva; 5 sono in altri reparti. L’età media è sempre di 70 anni.

Diminuisce il numero degli accessi al pronto soccorso: vi si sono rivolti 1.393 pazienti, di cui 246 con sintomatologia Covid e 94 ricoverati. Sono 17 i pazienti deceduti.

L’analisi del professor Paolo Bonfanti, direttore unità operativa di Malattie Infettive, sottolinea proprio la differenza tra le due varianti e il raggiungimento del plateau: “Il numero dei pazienti ricoverati è in aumento, come atteso visto la situazione epidemiologica. Alcuni dati a livello regionale e nazionale fanno pensare che probabilmente il picco è stato raggiunto ma, come oramai abbiamo appreso dalla gestione delle precedenti ondate, la curva dei ricoveri inizia a scendere dopo 10-15 giorni dal plateau dei casi positivi rilevati nella popolazione generale. Motivo per cui gli ospedali potrebbero rimanere sotto pressione ancora per diversi giorni. È importante sottolineare che il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva cresce meno e non in modo proporzionale ai malati ricoverati negli altri reparti. Inoltre la maggior parte di essi è contagiato con la variante Delta. Questo conferma due aspetti di questa quarta ondata che sono rilevanti e che si intrecciano tra loro: i vaccini funzionano e riducono l’evoluzione verso le forme molto gravi (quelle che necessitano della terapia intensiva) e che la variante Omicron è più contagiosa ma meno aggressiva. Anche se considerarla alla stregua di un banale “raffreddore” è una semplificazione non corrispondente purtroppo alla realtà”.