Covid a Monza e Brianza, salgono i ricoveri: «Come di fronte a due epidemie distinte»

«Come se fossimo di fronte a due epidemie distinte», per le condizioni cliniche dei ricoverati Covid, dice il direttore di infettivologia a Monza: quella dei vaccinati e quella dei non vaccinati. I ricoveri, intanto, salgono.
Il reparto di terapia intensiva del San Gerardo di Monza
Il reparto di terapia intensiva del San Gerardo di Monza Fabrizio Radaelli

Salgono a 112 i ricoveri Covid dell’ospedale San Gerardo di Monza. La gran parte si trovano nel reparto di malattie infettive – 70 in tutto – mentre 12 sono in pneumologia, 11 in terapia intensiva, 8 in terapia intensiva respiratoria, 11 in altri reparti.

Nella settimana compresa tra il 27 dicembre e il 2 dicembre – prima del presumibile innalzamento dei contagi dopo i giorni di feste – sono stati 1.630 i pazienti che si sono presentati al pronto soccorso e di questi 274 hanno manifestato sintomi Covid: 53 di loro sono stati ricoverati. Per quanto riguarda i decessi, hanno perso la vita 6 persone, negli stessi giorni. L’età media dei ricoverati è di 69 anni.

Al 27 dicembre, per un confronto, erano ricoverate 87 persone (quindi +25 al netto delle dimissioni), con 50 in malattie infettive, 11 in pneumologia, 13 in terapia intensiva, 9 in intensiva respiratoria, 4 in altri reparti.

«Il numero dei pazienti ricoverati è in progressivo aumento e questo risente della diffusione e dell’alta contagiosità della variante Omicron che sta determinando in Lombardia e in tutta Italia un’impennata esponenziale di casi – ha analizzato Paolo Bonfanti, direttore dell’unità operativa di malattie infettive – Fortunatamente la maggior parte di questi non richiede ospedalizzazione ma è chiaro che su numeri molto elevati, come quelli attuali, vi è un impatto anche sulle strutture sanitarie».

Per Bonfanti siamo di fronte a due epidemie parallele: quella dei non vaccinati, sovrapponibile a quella delle scorse ondate che coinvolge anche pazienti giovani e «con quadri gravi ed età media intono ai 60 anni», e quella dei vaccinati che di rado colpisce chi ha già fatto la dose booster di vaccino e colpisce in larga parte pazienti più anziani con altre patologie. «Sta salendo anche il numero dei vaccinati risultati positivi al test, ricoverati per patologie diverse dal Covid, senza segni di polmonite attiva. È l’effetto dell’alta diffusione della variante Omicron nella popolazione».