Avevano già preparato i bagagli per trasferirsi, ma il Coronavirus li ha bloccati. È la disavventura vissuta dai richiedenti asilo al centro di accoglienza di Agrate Brianza: i 47 migranti residenti nella ex casa cantoniera della Provincia prima di essere spostati in altre strutture tra Monza, Milano e le altre Province lombarde sono stati sottoposti da Ats al tampone giovedì scorso, come prevedono le norme anti-Covid, e uno dei ragazzi esaminati è risultato lievemente positivo al Covid-19.
A quel punto la Prefettura di Monza ha ordinato alla Croce Rossa di Agrate, che gestisce l’hub, l’isolamento per 14 giorni di tutto l’edificio e degli ospiti.
«Per due settimane nessuno può entrare o uscire dalla ex casa cantoniera – ha spiegato il presidente della Cri Matteo D’Alessandro – Con i nostri volontari stiamo presidiando l’area anche grazie ai sopralluoghi da parte delle forze dell’ordine».
La situazione è sotto controllo e abbastanza tranquilla anche se resta un po’ il dispiacere tra gli extracomunitari, che risiedono nel centro d’accoglienza sulla sp121 ormai da un paio d’anni. Tra l’altro alcuni durante giorno si recano al lavoro e questo stop improvviso ha certamente creato qualche piccolo disagio.
«Non è certo stato semplice spiegare ai ragazzi che sarebbero dovuti rimanere ancora due settimane nelle proprie casette all’interno dell’ex casa cantoniera – ha aggiunto il sindaco di Agrate Simone Sironi informato della situazione venerdì proprio dalla Prefettura di Monza -. Noi abbiamo messo a disposizione anche la polizia locale per controllare che in questi giorni tutto proceda per il verso giusto e per il momento non ci sono difficoltà».
La quarantena obbligatoria si concluderà il 24 luglio e questo comporterà un lieve ritardo nelle tempistiche di chiusura del campo profughi. A inizio mese era stato annunciato proprio dalla Prefettura che entro la metà di luglio sarebbero stati trasferiti gli ultimi migranti e per fine mese la struttura sarebbe stata svuotata completamente.