Oltre seimila visualizzazioni sulla pagina Facebook del Comune di Cesano Maderno e in diretta i rigraziamenti di un cittadino di Lodi. Ha parlato un’ora e mezza il professor Francesco Scaglione, 66 anni, specialista dell’Apparato Respiratorio-Chemioterapia e professore ordinario di Farmacologia al Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica dell’Università degli Studi di Milano, nella conferenza in diretta web organizzata lunedì dal Comune di Cesano Maderno per informare nonostante le restrizioni dell’ordinanza regionale.
«Le restrizioni che stiamo vivendo sono giustificate non per la letalità del virus, ma per il rischio di diffusione», ha spiegato il professore.
«Il coronavirus è un virus comunissimo – ha continuato – Quando avete il raffreddore, è coronavirus. Ricordate però la Sars del 2003 o la Mers nel 2012 in Medio Oriente? Il virus può mutare attraverso il passaggio dagli animali, in questo caso il pipistrello, e diventare nuovo».
Scaglione precisa che si è di fronte a un’epidemia e non a una pandemia. Attualmente il Coronavirus ha una mortalità al di sotto dell’1 per cento. Ma perché l’Italia è il terzo paese al mondo per contagi? «In Italia siamo a quota 222 casi (a lunedì 24 febbraio) la Corea che ci precede ha già raggiunto i mille casi. Siamo terzi perché sono stati messi in atto controlli che altri paesi non hanno fatto: sono stati isolati i focolai, controllata un sacco di gente. Non ci sono altri focolai e questo è un gran successo».
Scaglione ha poi risposto alle domande dei cittadini via Facebook.
Quali sono i sintomi del Coronavirus? «Gli occhi che bruciano, mal di gola, tosse, una febbriciattola a 37, manca il fiato. Soprattutto se arrivo dalle zone dei focolai, chiamo l’800 894545 e mi informo».
Le mascherine sono utili? «Quelle verdi, da chirurgo per intenderci, proteggono gli altri da me e quelle col filtro meglio evitarle, dopo non molto è necessario cambiare il filtro, se no diventano un’arma a doppio taglio».
Quali precauzioni prendere nella vita di tutti i giorni? «Lavarsi le mani anche ogni ora col sapone, ad esempio del normale sapone di Marsiglia, usare l’alcool per pulire le superfici e magari crearci da soli un disinfettante: 80 per cento alcool e 20 per cento acqua. In questi periodi dell’anno, tra raffreddori e influenze, meglio avere a portata di mano asciugamani di carta. Starnutite e non avete il fazzoletto? Usate il gomito».
Chi sono i soggetti più a rischio? «Quelli che normalmente devono sottoporsi all’antinfluenzale: chi è affetto da malattie tumorali, immunosoppressive, leucemie, diabete, più di altri evitino di stare in luoghi affollati».
C’è il rischio di contrarre il Coronavirus in luoghi aperti? «No: c’è tanta gente, ma non c’è assembramento. Evitare i centri commerciali nel fine settimana, le discoteche, i locali pubblici, le biblioteche, nelle messe ci si trova uno accanto all’altro, non c’è distanza tra le persone come nei parchi».
Infine una frase che tutti volevano sentire da un esperto come Scaglione: «Siamo all’apice del picco epidemiologico, nei prossimi giorni assisteremo a una discesa: non sono comparsi altri focolai».
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