Coronavirus, l’impegno benefico in prima linea di Giuseppe Caprotti: «Per attrezzature e aiuti per i più deboli»

Intervista a Giuseppe Caprotti che ha donato 10 milioni di euro a sostegno delle iniziative sociali in Lombardia per fronteggiare il coronavirus e un altro milione Fondo di Mutuo Soccorso costituito dal sindaco di Milano: «Io sono in prima linea e lo sarò sempre, il mio impegno è nel solco dell’esempio del mio grande nonno che ha guidato l’Airc dal 1966 al 1996».
ALBIATE: GIUSEPPE CAPROTTI
ALBIATE: GIUSEPPE CAPROTTI

«Io sono in prima linea e lo sarò sempre, il mio impegno è nel solco dell’esempio del mio grande nonno, Guido Venosta, che ha guidato l’Airc dal 1966 al 1996». Giuseppe Caprotti ha deciso di donare, da privato, 10 milioni di euro a sostegno delle iniziative sociali in Lombardia per fronteggiare il coronavirus.
Il primogenito del fondatore di Esselunga, Bernardo Caprotti, è tra i pochissimi privati in Italia ad aver donato una simile cifra. Un contributo destinato ad aumentare. Già in queste ultime ore, infatti, Caprotti conferma di aver devoluto 1 milione di euro a favore del Fondo di Mutuo Soccorso costituito dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per aiutare nell’immediato coloro che più di altri sono messi in difficoltà dalla diffusione del coronavirus e, successivamente, a sostenere la ripresa delle attività cittadine.
«Sono in costante contatto con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e con il governatore della Lombardia, Attilio Fontana – ha dichiarato al Cittadino l’imprenditore, che risiede ad Albiate – entrambi dicono che in questo momento non c’è bisogno di soldi a pioggia sulla sanità. Si cercano disperatamente attrezzature, io ho chiesto dei riferimenti e a breve farò da tramite con la Regione e Comune di Milano per questo tipo di necessità. Mi sto mettendo in contatto anche con diversi ospedali lombardi, sono a disposizione».

Venerdì mattina, Caprotti ha poi devoluto 1 milione di euro al Fondo di Mutuo Soccorso del Comune di Milano.
«Le risorse in questo caso saranno destinate alle fasce più deboli della popolazione colpite dal rallentamento dell’economia o come conseguenza delle misure assunte dalle autorità per il contenimento dell’epidemia, come anziani e lavoratori».

«Il mio obiettivo è creare una Fondazione per aiutare i bisognosi, per attivare progetti di sostegno ed aiuto. Significa per me proseguire un’impegno nel sociale che ho iniziato in Esselunga nel 2003».
Infine un richiamo. «Il messaggio che voglio dare alle persone è di guardare il video mostrato a “Piazza Pulita” su La 7 di quel medico che piange – afferma – è straziante. Mi appello alla gente che litiga per questioni politiche o di campanile: tutto ciò è anacronistico. Non si deve parlare male dell’Italia. Facciamolo nel rispetto dei medici, degli anziani, dei malati, di tutti coloro che stanno a casa. “Stringiamoci a coorte”, ricordiamoci il nostro Inno».