La Brianza perde (ancora) terreno. Lo scrive nero su bianco, nelle 411 pagine che costituiscono l’edizione 2025 del rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).
Che il punto di partenza nostrano sia critico, di per sé non costituisce una novità: da anni, quanto a suolo consumato, la provincia si tiene stretto il suo grigio primato, sancito anche per quest’anno dal rapporto – presentato ufficialmente lo scorso 24 ottobre a Roma, nella sala polifunzionale della presidenza del consiglio dei ministri – che ha analizzato e comparato i dati raccolti nel corso del 2024.
Consumo di suolo: la Brianza perde ancora terreno, “quasi il 41% del territorio consumato”
“La provincia di Monza e Brianza – si legge a pagina 14 – si conferma al primo posto per percentuale di suolo artificiale, con quasi il 41% del territorio consumato”. Fin qui, verrebbe da dire, niente di nuovo. Ma c’è un ma, ed è rappresentato dagli ulteriori “47 ettari” lordi persi “negli ultimi dodici mesi”. Per chi è poco avvezzo a calcoli e conversioni un aiuto: un ettaro misura diecimila metri quadrati. Quindi 47 ettari sono 470mila metri quadrati. In 470mila metri quadrati ci stanno 66 campi da calcio. Ancora: 66 campi da calcio messi in fila, considerando una lunghezza media di 105 metri, coprono quasi sette chilometri (sei chilometri e novecento metri circa). Che è, ad esempio, la distanza che separa il centro di Monza dal centro di Arcore. C’è però chi ha fatto di peggio.
Consumo di suolo: la Brianza perde ancora terreno, la fotografia della Lombardia
Ad allargare lo sguardo al resto della regione, Monza e Brianza compare circa a metà della classifica. Ad aver consumato più suolo, nel corso del 2024, è stata la provincia di Milano, con un aumento di 161 ettari rispetto al 2023. La segue da vicino Brescia, con i suoi 160 ettari consumati. Bergamo al terzo posto, con 123 ettari che da verdi sono diventati grigi. Sotto i cento ettari si trovano Mantova (+87 rispetto al 2023), Pavia (+78) e Varese (+58 circa). Dopo Monza e Brianza si trovano Cremona (+44), Sondrio (+40), Lodi (+17), Como (+12) e infine Lecco, con soli quattro ettari in più.
Commenta Legambiente Lombardia in una nota stampa diffusa poche ore dopo la presentazione del rapporto che “le province lombarde su cui si addensa il consumo di suolo sono sempre quelle della direttrice ‘logistica’: Brescia – Bergamo – Milano. Queste ultime, da sole, sommano il 52% del suolo consumato in regione nel 2024. Rilevante anche la quota di consumo di suolo che riguarda le due province interessate dai principali assi Nord-Sud di trasporto merci stradale: Mantova (Autobrennero) e Pavia (Milano-Genova). Sondrio paga il suo pegno ai cantieri delle opere connesse alle Olimpiadi Milano Cortina 2026”.
Consumo di suolo: la Brianza perde ancora terreno, gli ultimi anni in ettari
Tornando in Brianza: il rapporto, che “fotografa con precisione l’evoluzione di un fenomeno capace di incidere sulla qualità della vita, sull’ambiente e sugli ecosistemi”, consente di valutare a ritroso quelli che sono stati, negli anni, gli incrementi lordi di consumo di suolo.
Il dato è calcolato sempre in ettari. Tra il 2012 e il 2015 ne sono andati persi 83, tra il 2015 e il 2016 17 e tra il 2016 e il 2017 quasi 37. L’incremento lordo tra il 2017 e il 2018 è stato di 20 ettari, quello registrato tra il 2018 e il 2019 è stato di quasi 28. Tra il 2019 e il 2020 sono andati persi altri 39 ettari e 19,5 quelli sfumati nel corso dell’anno successivo. Il 2021-22 segna +50 ettari lordi, a cui se ne sommano altri 45 nel 2022-23, fino ad arrivare ai 46,95 del 2023-24.
Qualcosa, però, è stato anche ripristinato: non molto, ma va segnalato. Si tratta di 3,17 ettari tra il 2023-24, di 2,1 nel 2022-23 e di 12,6 tra il 2021-22, a cui vanno aggiunti altri 50,9 ettari recuperati tra il 2006 e il 2020-21.