Congresso a Bernareggio, l’agricoltura è viva e chiede una mano: «Tutela dei territori e meno burocrazia»

Congresso di Cia - Centro Lombardia, la confederazione italiana agricoltori di Milano, Lodi e Monza e Brianza, a Bernareggio: i sindaci considerati dalla filiera protagonisti per la tutela e la valorizzazione del settore.
Bernareggio: assemblea Cia
Bernareggio: assemblea Cia Marco Testa

Tutela degli spazi agricoli, una burocrazia più semplice, e bandi per il servizio di ristorazione pubblica che premino anche la filiera del territorio: anche i sindaci, in qualità di rappresentanti delle istituzioni del territorio dove operano le aziende agricole, sono stati chiamati a collaborare per dare sostegno al comparto agricolo.

La richiesta è stata lanciata durante il congresso di Cia – Centro Lombardia, la confederazione italiana agricoltori di Milano, Lodi e Monza e Brianza, che si è tenuto giovedì a Bernareggio e il messaggio era rivolto sia ai due sindaci presenti all’iniziativa, il padrone di casa Andrea Esposito e il primo cittadino vimercatese Francesco Cereda, ma in generale a tutti i rappresentanti che erano collegati e non.

«Oggi abbiamo voluto costruire relazioni con i sindaci – ha spiegato Paola Santeramo, direttore di Cia Centro Lombardia oltre che di Cia Lombardia – Come agricoltori e con le nostre attività che sono quelle di produzione di cibo, di ambiente, di paesaggio di cura dell’acqua, della terra e dell’aria, i soggetti più vicini a noi sono gli amministratori locali».

Il concetto è stato ripreso anche dal presidente uscente di Cia Centro Lombardia, Paolo Maccazzola: «Gli agricoltori sono coltivatori di benessere, e in questi mesi di pandemia l’abbiamo visto – ha affermato -. Noi ci dobbiamo relazionale con voi sindaci perché le nostre aziende sono collocate nei vostri territori e, insieme, siamo promotori e sentinelle dell’ambiente. Dove c’è la coltivazione dei terreni c’è cura. Come Cia abbiamo fatto sottoscrivere alle istituzioni la Carta di Matera dove affermiamo che le aree agricole devono essere mantenute. Noi produciamo cibo, e le crisi al mondo si creano quando il cibo manca. Finalmente qualcosa sta cambiando anche dal punto di vista politico rispetto al consumo di suolo, e questo è fondamentale».

Altre richieste inoltrate dal presidente uscente sono che si accorci la filiera per quanto riguarda la ristorazione pubblica e che venga snellita la burocrazia: «Quello che produciamo spesso lo andiamo a commercializzare in posti lontani e non nelle mense, nelle Rsa o negli ospedali vicino a casa – ha proseguito – L’invito quindi è quello di valutare, quando si scrivono i bandi, di valorizzare veramente il prodotto locale. Spesso le nostre attese si scontrano contro la burocrazia e il primo anello è proprio il comune. Per autorizzare spazi di vendita o di trasformazione si devono affrontare imprese ardue».

Durante i lavori sono stati toccati diversi temi: dalla crisi dei costi di produzione dovuti all’aumento dei prezzi sulle materie prime, alla situazione del mercato con la guerra che sta sconvolgendo l’Ucraina, ma anche del problema dei produttori di latte e le questioni inerenti agli effetti della peste suina e dell’aviaria.

In mattinata si è inoltre svolta l’elezione del nuovo consiglio di Cia Centro Lombardia e del nuovo presidente. La scelta è ricaduta sul 25enne Andrea Parravicini, di Varedo, che nel discorso di insediamento una serie di obiettivi principali tra cui: la promozione di un modello di agricoltura basato sulle biotecnologie, la ricerca, l’automazione e la digitalizzazione.