Un’opera continua di educazione, la prevenzione dei comportamenti scorretti e una adeguata manutenzione attuata anche attraverso le tecnologie più avanzate sono i pilastri fondamentali per aumentare la sicurezza stradale e cercare di ridurre gli incidenti: è quanto emerso dal confronto tra addetti ai lavori, esperti e amministratori organizzato martedì primo aprile dal Gruppo Meregalli.
Confronto a Monza: giornata dal Gruppo Meregalli per cercare soluzioni concrete al problema delle buche nelle strade
La giornata, ha spiegato l’amministratore delegato Marcello Meregalli, è stata pensata per cercare di trovare soluzioni concrete alle difficoltà, anche economiche, dei comuni nel programmare i cantieri sulle vie urbane che, di conseguenza, restano a lungo tempestate da buche insidiose per automobilisti e motociclisti.
«Mettiamo a disposizione la nostra sede per proseguire il lavoro avviato oggi» ha affermato al termine dell’incontro moderato da Paolo Piva di Radio Dimensione Suono.
«La sicurezza stradale ha una importanza strategica per qualunque amministrazione – ha garantito l’assessora alla Mobilità Irene Zappalà – a ottobre abbiamo presentato un pacchetto di interventi per ridurre la velocità e proteggere alcuni passaggi pedonali del valore di 1.200.000 euro, ora stiamo lavorando per abbassare la pericolosità di alcune vie e istituire le zone 30 vicino a qualche scuola, ma le risorse non bastano mai: a Monza, secondo le stime, per effettuare una manutenzione di tutte le strade con una rotazione di vent’anni servirebbero cento milioni all’anno».
I pericoli, ha aggiunto il suo collega alla Legalità Ambrogio Moccia, derivano anche dai comportamenti: «Per questo – ha dichiarato – la Polizia locale è molto attenta». Paradossalmente, ha commentato il sindaco di Pessano con Bornago Alberto Villa, nei punti percepiti come più pericolosi dai cittadini non si registrano incidenti in quanto il rischio suscita un aumento dell’attenzione da parte di automobilisti e pedoni.
Confronto a Monza: i numeri degli incidenti
In Italia, ha detto il comandante della polizia locale monzese Giovanni Dongiovanni, il 75% degli incidenti su verifica su arterie urbane e il 15% è causato dalla distrazione: rientrano nel dato i sinistri provocati da chi guida mentre parla al cellulare.
Il vicepresidente di Monzainbici Silvio De Capitani ha auspicato l’istituzione delle zone 30 per incentivare l’utilizzo della bicicletta mentre Ivan Bidorini, presidente lombardo della Federazione Motociclistica, ha puntato il dito contro la pericolosità per i centauri dei guard rail, delle buche, dei tombini rialzati e dei residui lasciati sull’asfalto dal sale sparso in inverno.
Il 60% dei segnali installati sulle strade italiane è fuori legge, ha rivelato Paolo Mazzoni di Assosegnaletica, in quanto obsoleto: l’associazione ha proposto al Parlamento il varo del catasto della cartellonistica da cui i Comuni potrebbero partire per sostituire quelli vecchi che rischiano di confondere. I sistemi per rendere meno insidiose le strade sono stati illustrati da Roberto Impero di Sma Road Safety, da Volfango Politi di Anomaleet, da Novella Tajariol di Road Safety specialist e dal direttore tecnico di Siteb Marco Capsoni. Il direttore tecnico di Brebemi Giuseppe Mastroviti ha mostrato come le condizioni dell’autostrada sono costantemente monitorate da un sistema di 250 telecamere.