Un anno e quattro mesi ciascuno, senza distinzione di ruoli e comportamenti. Questa la sentenza del giudice Alessandro Rossato contro i tre ragazzi imputati di lesioni nei confronti di un 53enne arcorese aggredito sul treno regionale Lecco Milano il 30 novembre scorso, solo per aver invitato i tre giovani a sedersi in maniera composta. Il beneficio della condizionale è stato concesso solo a un 25enne di Brugherio, incensurato, che ha potuto lasciare gli arresti domiciliari. Chiederanno invece un affido in comunità gli altri due imputati, 18 e 23 anni, di Lesmo. Per tutti e tre la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a due anni. La sentenza è stata pronunciata ieri al tribunale di Monza, al termine del processo celebrato col rito abbreviato.
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Le difese hanno sostenuto che non si è trattato di un pestaggio di gruppo, ma che l’uomo è stato colpito da un solo pugno, sferrato dal diciottenne. Ad arrestare i tre giovani, sulla banchina stazione ferroviaria di Monza, erano stati gli agenti della Polfer e del commissariato del capoluogo brianzolo.
Secondo quanto ricostruito, il passeggero arcorese, a bordo del convoglio assieme alla moglie, avrebbe richiamato i giovani, mentre il treno, verso le sette e mezza del mattino, si avvicinava alla stazione monzese. Avrebbe chiesto loro di sedersi normalmente, dal momento che, essendo sdraiati, occupavano due posti ciascuno, a discapito degli altri passeggeri che, invece, erano stipati in piedi nel vagone particolarmente affollato, come è solito all’ora di punta, sui treni regionali che dalla Brianza viaggiano verso Milano. Come risposta, il 53enne aveva subito una dura aggressione, interrotta dall’intervento del poliziotto Danilo Bignone, della Squadra investigativa di Monza, che si trovava in quel momento sullo stesso treno, libero dal servizio.
Gli altri viaggiatori, spaventati, avevano cominciato ad accalcarsi pericolosamente verso le uscite, schiacciati l’uno addosso all’altro (”lo stanno massacrando” urlavano), mentre il cinquantatreenne sanguinava abbondantemente davanti alla moglie e a un’altra signora che diceva inutilmente ai teppisti di smetterla. Secondo alcuni testimoni, è stata una fortuna che il fatto fosse avvenuto in prossimità della fermata alla stazione, altrimenti vista la calca e il panico, qualcuno avrebbe potuto farsi veramente male. Nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine, in seguito, i tre avrebbero aggredito l’uomo, anche una volta scesi al binario. Il ferito aveva rimediato la frattura dell’orbita.