Concorezzo: le minoranze contro le nuove regole del Pgt

Le opposizioni hanno organizzato un'assemblea per fare il punto sulle nuove regole del Pgt per nuove medie strutture di vendita.

Le minoranze di Concorezzo insieme per spiegare alla cittadinanza le novità in merito al possibile arrivo di nuove medie strutture di vendita con il nuovo regolamento approvato dalla maggioranza. Si è tenuta giovedì sera 21 dicembre l’incontro pubblico “Pensare la città per il bene comune” organizzata dai gruppi consiliari Vivi Concorezzo, La Rondine e Partito Democratico. A intervenire i tre capigruppo, Chiara Colombini, Francesco Facciuto e Giorgio Adami.

Concorezzo: le minoranze e le parole di Colombini (Vivi Concorezzo)

«I nostri gruppi – ha spiegato la Colombini – credono in una politica partecipata e condivisa, fatta da persone per le persone. Ci siamo accorti che molte tematiche rimangono invece chiuse in aula in sede di commissioni. Per questo si è voluto organizzare questo momento per raccontare e informare i cittadini su quello che sta succedendo partendo da un tema caldo, quella del nuovo regolamento che permetterà l’arrivo di nuovi insediamenti di medie strutture di vendita anche in aree già servite da parchi commerciali. Noi abbiamo votato contro per ragioni ben fondate attinenti alla qualità della vita dei cittadini di Concorezzo».

Concorezzo: le minoranze e le parole di Facciuto (La Rondine)

Facciuto ha ricordato il fatto che in sede di Pgt del 2021 nel Piano delle Regole era stato inserito il divieto assoluto di nuovo insediamenti di questa tipologia di struttura: «Una norma fragile perché contraria alle normativa nazionale e dell’Unione Europea sulla libera concorrenza – ha spiegato -. A fronte di un ricorso presentato da un operatore privato l’amministrazione decide di cambiare completamente rotta. È chiaro che l’iniziativa privata deve essere libera ma anche armonizzata in un contesto politico che porti a l conseguimento di un obiettivo di progettazione condiviso. In questi giorni la maggioranza ci ha voluto mettere in contrapposizione con Schindler, il soggetto privato che ha presentato ricorso, anche giustamente per i propri interessi, ma noi non ci siamo mai occupati dell’azienda ma sulla normativa generale che prevede altri ampli spazi significativi che potranno ospitare nuove medie strutture di vendita. Io credo che sia evidente che Concorezzo, come altri comuni stia vedendo dei processi di desertificazione dei negozi di vicinato e che evidentemente c’è un nesso con il continuo fiorire di medie strutture di vendita e centri commerciali».

Concorezzo: le minoranze e le parole di Adami (Pd)

La consigliera Colombini ha poi ribadito: «Se è vero che la normativa impedisce dei divieti tout court è comunque previsto che le amministrazioni possano condizionare gli insediamenti. Sarebbero dovuti intervenire quindi precisi criteri e vincoli che lil Comune continua ad affermare siano rigidissimi ma che nella realtà dei fatti non lo sono». Adami ha illustrato e letto i vincoli presenti «Sono in realtà punti molto facili da realizzare – ha commentato -. Sono interventi che sono qualificanti e condivisibili ma che vanno nella direzione verso la quale i privati si stanno già muovendo. La maggioranza, come per altri temi, ha dimostrato quanto ci sia differenza tra quel che si dice e quel che poi viene scritto nelle regole».