Con l’operazione Win Pot i carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza hanno sgominato una banda che svuotava gli sportelli bancomat (nove nelle province di Monza e Milano: a Bellusco, Carugate, Pessano con Bornago, Seveso, Carate Brianza, Senago, Busnago, Macherio e Biassono) usando una tecnica chiamata Black Box. L’attività investigativa ha fatto emergere come l’organizzazione criminale fosse composta complessivamente da 12 persone tutte di nazionalità moldava: 6 gli arrestati nel fine settimana, tra i 23 e i 39 anni, mentre altri 3 sono attualmente ristretti in Polonia, uno è rientrato in Moldavia prima di essere fermato e 2 potrebbero non essere più sul territorio italiano. I fermi, emessi dalla Procura della Repubblica di Monza, sono avvenuti nelle province di Monza e della Brianza, Milano, Bologna, Modena, Vicenza e Mantova, Parma.
L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo di Monza nello scorso mese di settembre e portata avanti con mirate attività di pedinamento, appostamenti ed attività tecniche, ha consentito di documentare l’esistenza di un’organizzazione criminale molto attiva in Lombardia, i cui sodali pianificavano, in Italia e all’estero, numerosi attacchi informatici ai danni di sportelli bancomat, consistenti nell’“accreditarsi” come “amministratore di sistema” per poi ottenere l’erogazione di tutto il contante dagli ATM colpiti.
Come accaduto in almeno due casi anche in provincia nelle ultime settimane ad altrettanti sportelli bancomat di Usmate Velate e Biassono, i malviventi collegavano un device (verosimilmente un notebook) ad un router esterno consentendo così ad un team di hackers, probabilmente dell’est Europa, di infettare con un virus il sistema in modo da acquisire i privilegi di amministratore del sistema operativo dell’ATM e quindi di lanciare il comando di erogazione delle banconote. Avrebbero colpito almeno 35 sportelli tra furti tentati e consumati (altri 20 sono al vaglio) con un illecito profitto di circa 800.000 euro, commessi nell’arco di soli 7 mesi di cui alcuni anche all’estero.
Gli arrestati sono stati ristretti presso le Case Circondariali più vicine ai luoghi del fermo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Monza.