Conferma al vertice di Cna Lombardia. Giovanni Bozzini, che ha guidato la confederazione regionale nello scorso quadriennio, è stato rieletto presidente per i prossimi quattro anni dell’organizzazione di rappresentanza sindacale che conta più di 20 mila soci in Lombardia. Bozzini, imprenditore cremonese del settore socio-sanitario, è stato eletto sabato scorso dall’assemblea di 69 delegati di tutte le province e di 35 categorie, consolidando il ruolo dell’associazione come interlocutore delle istituzioni e come punto di riferimento per le micro e piccole imprese.
Giovanni Bozzini ancora presidente Cna Lombardia: “Terremo conto dei cambiamenti in atto”
“Affronteremo il secondo mandato nella consapevolezza dei continui cambiamenti, dei rischi che la crescita delle imprese ha corso e, purtroppo, correrà ancora in un quadro geopolitico di grave incertezza- ha dichiarato– Abbiamo superato il Covid 19 e sappiamo di poter dare il nostro contributo anche in questa fase. Per noi fare lobby è inserire la rappresentanza degli interessi delle micro e piccole imprese nel quadro di un interesse generale del territorio e di un miglioramento della qualità delle politiche”.
Giovanni Bozzini ancora presidente Cna Lombardia: terzo Focus sull’economia lombarda, tante incertezze
Il nuovo mandato si apre in un contesto economico regionale in cui pesano le incertezze globali. Il terzo Focus sull’economia lombarda realizzato dal Centro Studi Sintesi per CNA Lombardia, prevede nella nostra regione una crescita dei consumi dello 0,7% e degli investimenti dell’1,2%. Tutto ciò grazie anche alla fase conclusiva del PNRR che continua a sostenere la spesa per la riqualificazione green e l’innovazione. Il valore dell’export regionale è atteso in aumento dell’1,5% rispetto al 2024, trainato dai comparti agroalimentare, sistema moda, chimica e meccanica. Il numero complessivo delle imprese attive in Lombardia si mantiene stabile, mentre il settore artigiano registra un calo moderato, confermando però una quota significativa sul tessuto produttivo con circa 230 mila imprese artigiane che rappresentano oltre il 28% del totale.
“Alcune battaglie resteranno fondamentali – conclude Bozzini – il rapporto con le politiche della sostenibilità, il green, il mercato dell’abitare, il rilancio di una mobilità in cui l’automotive e la nostra industria ritrovino una funzione centrale, il rapporto tra economia della conoscenza e produzioni del territorio, un sistema del credito più vicino alle filiere e alle comunità imprenditoriali. Il territorio deve ritrovare voce, forza, e restare protagonista nella produzione di beni. Abbiamo bisogno di difendere una vocazione manifatturiera lombarda aggiornata ed innovata, mettendo a frutto anche la qualità del terziario e dei servizi digitali e connessi all’economia della conoscenza”.