Ci sono anche i carabinieri della compagnia di Seregno nell’operazione che nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 giugno ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettante persone considerate esponenti della “locale di Filandari” della ’ndrangheta, in provincia di Vibo Valentia.
I carabinieri brianzoli e quelli di Vibo, coadiuvati da quelli della stazione di Filandari e dallo squadrone eliportato Cacciatori Calabria, ha eseguito le ordinanze emesse dalla Corte di Appello di Catanzaro. I cinque sono stati condannati a vario titolo in Appello a pene che vano dai 10 anni e 4 mesi a 13 anni e 4 mesi di reclusione: sono Soriano Giuseppe, Silipigni Graziella, Ciconte Luca, Soriano Caterina e Parrotta Francesco.
Loro sono accusati di estorsione, atti intimidatori e atti ritorsivi e i giudici, dopo la precedente scarcerazione di alcuni per decorrenza dei termini, hanno decretato in base alle indagini di militari il concreto pericolo di reiterazione dei reati. Stando ai riscontri, sarebbe di rilievo il coinvolgimento diretto delle donne della famiglia nella gestione degli incassi delle attività e dei rapporti con gli spacciatori.
I carabinieri sono intervenuti alle 5 del mattino a Giussano per arrestare una delle donne coinvolte, 49enne, ufficialmente bracciante agricola, condannata per reati di associazione di tipo mafioso, armi e stupefacenti. La donna è stata indagata nell’ambito della operazioni “Nemea” e “Rinascita Scott”, ed era ospite a casa della sorella.