Ciliegio monumentale di Besana: una recinzione e cure per salvarlo

Convenzione tra Parco Valle del Lambro, proprietà, coop Demetra e Impala spa per mettere in sicurezza la pianta patrimonio nazionale.
Il ciliegio monumentale di Besana in Brianza
Il ciliegio monumentale di Besana in Brianza

Recinzioni nel periodo di fioritura e una serie di interventi di cura per garantirgli il futuro: è la convenzione firmata dal Parco regionale della Valle del Lambro, la cooperativa sociale Demetra, la Frumens (proprietaria del terreno) e la Impala spa per salvare il ciliegio monumentale. Alla firma anche il sindaco di Besana in Brianza, Emanuele Pozzoli. Obiettivo: mettere in sicurezza la pianta inserita nell’elenco degli alberi monumentali in Brianza, l’unico della provincia insieme alle (purtroppo) ex querce gemelle dei Giardini reali di Monza, dimezzate dal disastroso nubifragio di luglio 2023.

La convenzione siglata giovedì 13 marzo da Marco Ciceri (presidente del Parco Valle Lambro), Arnaldo Barni (Demetra), Roberto Arienti (Frumens) e Giovanni Corti (Impala) vale un anno, è rinnovabile e prevede la messa in sicurezza del ciliegio e la posa, nel periodo di fioritura tra marzo e aprile, di una recinzione mobile. Il motivo? Il grande afflusso di persone che nel periodo arriva per ammirare la pianta in fiore a Vergo Zoccorino (località Cascina Casanesca) sul terreno della Frumens. “Non sempre, purtroppo, in questi anni i comportamenti dei visitatori sono stati rispettosi del ciliegio monumentale e del luogo – scrive il Parco Valle Lambro – Nonostante la presenza, in tali periodi, di volontari e forze dell’ordine per garantire la corretta fruizione dell’area, l’impatto dell’elevato numero di visitatori non è più sostenibile con le modalità attuali. Negli anni il ciliegio è stato meta di visite sempre più frequenti, affollate e incontrollate, che hanno provocato danni alla pianta monumentale e ai terreni agricoli circostanti“.

Ciliegio monumentale di Besana: potature e consolidamenti

Sono poi previsti “interventi di pulizia da rovi e infestanti nell’area al di sotto della chioma; potatura di contenimento e alleggerimento; consolidamento dei fusti principali e delle branche più esposte; realizzazione di una staccionata attorno alla pianta per preservare la zona del colletto e di una seconda staccionata di 50 metri, in corda, attorno all’area del ciliegio”. I lavori sono finanziati dalla Impala e affidati alla Demetra, mentre il Parco mette a disposizione le proprie guardie ecologiche volontarie “nelle attività di sorveglianza nel periodo di maggior afflusso dei visitatori; proporrà inoltre con regolarità iniziative ed eventi per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare il ciliegio monumentale e rispettare i terreni circostanti e promuoverà attività divulgative e di manutenzione, attraverso la collaborazione di volontari”.

Il ciliegio – ricorda il Valle Lambro – è un Prunus Avium con circa 20 metri di altezza, un diametro del fusto di 176 centimetri alla base e un’ampiezza della chioma che lo annovera tra gli alberi monumentali italiani di maggiore valore storico, botanico, culturale e paesaggistico; si trova in uno degli angoli più suggestivi del territorio del Parco regionale della Valle del Lambro. Il ciliegio, proprio per questo suo valore nazionale, nel 2013 è stato scelto per rappresentare la Lombardia nel Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia a Roma. Una sua talea è stata piantata a Villa Quintili, nel Parco archeologico dell’Appia Antica, in un progetto (curato dall’istituto Ispra e patrocinato dall’allora ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare) che ha accolto talee ricavate dai 20 alberi monumentali più significativi d’Italia, uno per ogni regione. Due anni e mezzo fa i tecnici di Demetra e Impala “hanno effettuato una serie di analisi volte alla valutazione delle condizioni generali della pianta, comprensive di valutazioni fitopatologiche e di stabilità. Sono emersi numerosi fattori di criticità, che hanno imposto la programmazione di una serie di interventi urgenti per tutelarne lo stato di salute e per cercare di delimitare l’accesso di visitatori nel periodo della fioritura”.

Ciliegio monumentale di Besana: le dichiarazioni dei protagonisti

La firma della convenzione in municipio a Besana Brianza per il ciliegio monumentale
La firma della convenzione in municipio a Besana Brianza per il ciliegio monumentale

«Con questa convenzione andiamo a tutelare un bene secolare di valore unico – ha detto Marco Ciceri -. Nelle piante monumentali presenti in aree fortemente antropizzate, le criticità da affrontare sono molteplici. Abbiamo unito le diverse responsabilità e competenze, per poter definire strategie manutentive e protettive capaci di tutelare un patrimonio identitario di questo territorio», mentre per Roberto Arienti «la necessità di gestire l’afflusso del pubblico nel periodo di fioritura è assolutamente nell’ottica di preservare un patrimonio di tutti». «Diffondere la cultura e la cura del verde è nel nostro dna» ha dichiarato a margine della firma Arnaldo Barni, invitando i visitatori del ciliegio a «essere consapevoli che una fotografia non racchiude il patrimonio che la pianta rappresenta: il rispetto deriva dalla consapevolezza di ciò che c’è stato prima e ciò che ci sarà dopo. È necessario appropriarsi delle istantanee insieme al rispetto e alla conoscenza».

Il sindaco Pozzoli ha ringraziato la Frumens, proprietaria del terreno, per la disponibilità: «Quando parliamo del ciliegio monumentale, troppo spesso ci dimentichiamo che è di proprietà privata; con la convenzione la proprietà ha mostrato un’ulteriore disponibilità nei confronti della nostra comunità».

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