Sono dodici mesi che cerca di mettersi in contatto con lei. Non ricevendo risposta a continue telefonate, mail, persino raccomandante, ha deciso di trasformarsi in postino e almeno una volta la settimana affigge alla porta del suo ufficio, infilandone una copia anche all’uscio, un avviso che inizia così: «Avvocato, visto che non ho modo di contattarla personalmente e non risponde più al telefono, è gentilmente pregata di avvisare la sua clientela e me qualora si fosse trasferita in altro studio».
Non sa più cosa fare Pasquale Le Noci, 61 anni, residente a Cascina Gaeta e volontario Auser. La persona che cerca disperatamente è il suo avvocato, con studio in città. Le loro storie si sono incrociate nel 2012, quando lui fece causa all’azienda per cui lavorava. Operaio in una ditta di Paderno Dugnano, era fabbro, nel 2010 venne operato a una spalla e per questo fu costretto a una lunga malattia.
Lui spiega che non solo non percepì nemmeno un euro per lo stop forzato, ma l’azienda non lo reintegrò. La vicenda giudiziaria alla fine si è chiusa a favore di Le Noci. Il giudice ha condannato a otto mesi di reclusione la proprietà per ingiusto profitto: non aveva liquidato al lavoratore la malattia, pena poi sospesa e tradotta in 5.700 euro di rimborso del danno all’ex operaio, oltre al pagamento di duemila euro di spese legali. Nel gennaio 2017 l’azienda ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado; da allora Le Noci non ha più notizie del suo avvocato.
«Sembra sparita nel nulla – spiega l’uomo – Mi sono rivolto a un altro legale, ma per procedere ho bisogno della mia documentazione in possesso ancora dell’avvocato. Sono andato persino dai carabinieri, ho bussato alla porta anche di conoscenti comuni. Spero che ora l’avvocato mi risponda. Voglio i miei soldi, non ho ancora ricevuto il rimborso sentenziato dal giudice, voglio capire cos’è successo in appello e soprattutto rivoglio i miei documenti».
Il tentativo di contatto da parte del Cittadino è andato a vuoto dopo la risposta a una mail, come le telefonate in ufficio. «Lo stesso trattamento l’ha subito quello che vorrei diventasse il mio avvocato» confessa Le Noci.