Cesano Maderno: taglio del nastro della mostra “Attilio Pozzi. Testimone della Brianza”

Trenta fotografie e un video con altre 40 immagini realizzate dal fotoreporter mancato improvvisamente nel 2019
Attilio Pozzi
Attilio Pozzi

Un grande professionista, che ha dedicato al suo lavoro di fotografo tutta la vita. I suoi scatti compongono un archivio sterminato e ci consegnano la storia recente del territorio brianzolo. Attilio Pozzi, mancato improvvisamente nel dicembre del 2019, continua ad essere un punto di riferimento nel mondo giornalistico locale e non solo, un uomo che ha conquistato la stima professionale e spesso anche l’amicizia e l’affetto di coloro che hanno avuto l’occasione di conoscerlo: colleghi dei media, rappresentanti delle istituzioni, dello sport, dell’economia, della cultura, e tantissimi cittadini della Brianza e lettori dei giornali dove venivano pubblicate le sue fotografie.

A Palazzo Arese Jacini da sabato 13 maggio la mostra personale del fotografo morto nel 2019

Dopo avere conferito alla sua memoria la Civica Benemerenza nel 2020, ora il Comune di Cesano gli dedica una significativa rassegna personale. Dal 13 maggio al 2 luglio, nella sede ISAL di Palazzo Arese Jacini sarà allestita la mostra “Attilio Pozzi. Testimone della Brianza”. Un’esposizione di 30 fotografie, arricchite da un video realizzato con 40 immagini e dedicato ai Lavoratori della Brianza, che vuole essere un omaggio al valore, alla professionalità e alla passione di un cronista d’eccezione, che ha legato il suo percorso umano e lavorativo alla Brianza.

La mostra personale di Pozzi: cinquant’anni di storia brianzola

La mostra, curata da Enrica Viganò, verrà inaugurata sabato 13 maggio alle ore 11. È organizzata dal Comune di Cesano in collaborazione con lo studio Admira, realizzata con il contributo di Regione Lombardia e con il patrocinio della Provincia di Monza e rappresenta la naturale continuazione di un percorso avviato con la donazione dell’Archivio al Comune da parte della famiglia Pozzi, firmata nelle scorse settimane. Le opere scelte raccontano cinquanta anni di storia brianzola, immagini che hanno un valore in sé, per la loro qualità estetica e profondità, oltre che rappresentare un contributo significativo alla conoscenza non solo degli eventi di cronaca ma anche del costume e della cultura della Brianza.