Cesano Maderno, la storia del giovane medico di base: dall’Usca nei giorni del Covid ai primi pazienti in studio (insieme al padre)

Il nuovo ruolo di Alberto Fascì, 28 anni, che due anni da si era impegnato nell’unità Covid a domicilio. Oggi è medico di base a Cesano Maderno, nello studio con il papà.
Alberto Fascì nel suo ambulatorio
Alberto Fascì nel suo ambulatorio Cristina Marzorati

Nei giorni in cui il virus correva veloce, lockdown era diventata una parola di uso comune ed era impossibile avere una visita medica, lui entrava nelle case come componente dell’Usca: Unità speciale di continuità assistenziale, nata per il servizio domiciliare ai pazienti Covid-19. Da quei terribili momenti sono passati due anni, tra alti e bassi della pandemia, e adesso per Alberto Fascì, 28 anni, è arrivato il momento d’imboccare un’ulteriore strada.

Dal primo di marzo è un nuovo medico di base al servizio di Cesano Maderno, ha lo studio in via Cesare Battisti alla Sacra Famiglia, accanto alla Farmacia Comunale 2, insieme al padre Antonio Mauro Fascì e al dottor Ruggero Molteni. Lasciato in tenuta “da marziano” tra cuffia, mascherina, occhiali, copriscarpe e guanti; oggi guanti e mascherina non mancano, ma finalmente la divisa d’ordinanza è solo il camice bianco.

«Ho scelto di diventare medico di famiglia, perché mi permette di seguire un paziente dalla A alla Z, di monitorarlo nel tempo e a 360 grandi».

Al momento ha in carico poco più di 400 pazienti e in loro ha notato soprattutto una cosa: «Molti nel periodo Covid-19 hanno interrotto il follow-up delle loro malattie croniche o hanno smesso di fare prevenzione, questo si vede molto soprattutto per quanto riguarda le fasce di popolazione più fragili. Adesso è fondamentale fare il punto della situazione, per evitare l’insorgenza di complicanze e l’aggravamento delle condizioni di cronicità. Il medico di famiglia anche in questo è un punto di riferimento costante, nonostante da anni il territorio venga depotenziato a favore delle realtà ospedaliere e del privato. Ora vedremo cosa succederà con gli investimenti del Pnrr».

Nel poliambulatorio di via San Carlo presto debutterà il progetto della comunità della salute, visite e servizi sanitari per chi ha problemi di natura economica.

Fascì ci sarà? «Ho dato la mia disponibilità. È interessante, può essere una bella opportunità».

Prima della sua esperienza da medico di base, Fascì era stato un giovane segretario del Partito Democratico cesanese. Le elezioni comunali si avvicinano, l’impegno in ambulatorio può viaggiare in parallelo a quello politico? «Il mio impegno nella politica cesanese non si è mai interrotto. Sto partecipando attivamente ai lavori del nostro Campo Civico e Democratico e per la lista vedremo nelle prossime settimane, l’importante è che partiamo da ottime basi e la squadra è forte: il nuovo segretario Marco Violato sta facendo un grande lavoro».