Cerca di corrompere i carabinieriArrestata 33enne cinese a Usmate

Usmate Velate – E’ stata arrestata per tentata corruzione la donna cinese 33enne che mercoledì scorso ha cercato di consegnare ai carabinieri 450 euro perché chiudessero un occhio sulla sua presenza clandestina in Italia. Ma non ci hanno pensato un momento i militari a far scattare le manette ai polsi dell’orientale che abita a Usmate Velate, in via Roma.

Gli uomini della stazione di Arcore pare abbiano effettuato un normale controllo, forse all’interno di uno specifico servizio di contrasto all’immigrazione clandestina, e approdando all’abitazione della sconosciuta, hanno trovato la straniera sprovvista di qualsiasi documento. E’ allora che alla donna è venuta l’idea di offrire del denaro in cambio del silenzio, un’idea che l’ha spedita direttamente in carcere. La ragazza è stata condotta in camera di sicurezza, sotto gli occhi di una piccola folla di vicini, e poi tradotta in carcere a Monza. Ieri mattina si è tenuto il processo per direttissima conclusosi con una condanna a otto mesi per patteggiamento e pena sospesa. La donna si è giustificata dicendo di non aver capito si trattasse di carabinieri. Da chiarire il suo stato di clandestinità. Secondo le forze dell’ordine la donna si prostituiva in casa.

La vicenda peraltro pare poter avere dei risvolti ancora più scabrosi, sebbene la notizia non sia stata confermata dai carabinieri. Navigando in Internet, infatti, non è difficile, conoscendo l’indirizzo dell’abitazione della donna, imbattersi in un forum di quelli in cui i clienti delle prostitute si scambiano opinioni sulle donne a pagamento frequentate. Ebbene, tra le recensioni c’è anche quella di un anonimo che parla, a dire il vero senza un grande entusiasmo, delle prestazioni di una ragazza cinese che riceverebbe i clienti proprio a Usmate Velate, in via Roma, allo stesso civico da cui è stata portata via la corruttrice. Il commento è stato inserito di recente, nel febbraio 2009, e reca anche il numero di cellulare della lucciola in questione, poche righe sotto la fotografia di una ragazza, voltata quasi di spalle, ma quasi certamente orientale.

“Potrebbe essere anche giapponese –commenta l’anonimo come se parlasse di un’automobile- veramente minuta, peccato l’intrinseca svogliatezza nell’accontentare il cliente, frequentata una sola volta nel gennaio 2009”. Segue qualche altra considerazione e poi la nota “le foto che si trovano in rete non sono assolutamente le sue”, a indicare che l’annuncio sarebbe stato trovato in Internet. Insomma, stando a quanto trovato sul web, sebbene non lo si possa dire con certezza, parrebbe che proprio in città sarebbe stata finora attiva una casa d’appuntamenti con ragazze clandestine. Un’attività che forse sarebbe potuta proseguire tranquillamente con altre prostitute, sen non fosse stato per il tentativo di corruzione messo in atto dalla donna.
Valeria Pinoia