CentoVenti, 4 maggio 1899: i tre grandi classici delle lamentele a Monza (taxi, panchine e…)

LEGGI LA PAGINA ORIGINALE - Una rubrica per raccontare le cronache dei primi dodici mesi di vita del Cittadino nel 1899 attraverso le pagine originali. Il 4 maggio si racconta di taxi, panchine e bagni pubblici: tre grandi classici - senza tempo - delle lamentele a Monza.
Rubrica Centoventi: La rivista monzese del 4 maggio 1899
Rubrica Centoventi: La rivista monzese del 4 maggio 1899

Non ci sono taxi in città, o comunque non abbastanza. Non ci sono abbastanza panchine per riposarsi un po’, il progetto per piazza Trento e Trieste avrebbe dovuto prevederle. Monza dovrebbe avere più bagni pubblici: ci sono soltanto quelli dei bar.


LEGGI LA PAGINA ORIGINALE (VAI)


LEGGI Tutte le notizie di #ilCittadinoMb120

Cronache del 2019? Potrebbero eccome. E invece sono di centoventi anni fa, il 1899, l’anno in cui è nato il Cittadino. A sottolineare come la città tenda a ripresentare eternamente i suoi problemi, anche quelli più piccoli, arriva il numero del 4 maggio di quell’anno della Rivista monzese, il settimanale diretto antecedente del Cittadino che sarebbe stato fondato nel corso dell’estate immediatamente successiva.

Pagina tre, quella abitualmente riservata alle cronache cittadine e ai fatti di cronaca: in tutto la rivista contava quattro pagina, l’ultima riservata all’attualità, la prima e la seconda soprattutto ai commenti e ai fatti nazionali, così come succedeva in quel numero, con un’ampia articolessa contro il governo Pelloux, alle sue politiche, al rinvio delle elezioni politiche di un anno.

Poi però in città ci si viveva e allora occorreva raccontare anche la vita monzese. A partire dai disagi e dalle segnalazioni di esigenze diffuse. Come le panchine, appunto, ma non tanto in piazza, quanto al parco. “Insistono le lagnanze contro la mancanza di panchette al Parco reale” si legge in una nota di metà pagina: “E noi insisteremo a fare eco a dei reclami del pubblico, nella speranza presto vengano esaudite dalla R. Amministrazione”. E poi appunto l’eterno ritorno della mancanza di toilette pubbliche, al tempo molto direttamente chiamate latrine. “È inutile – scriveva la Rivista – non possiamo fare a meno di continuare a domandare una pubblica ritirata il cui bisogno è tanto sentito a Monza e la cui mancanza è tanto lamentata”. A dire il vero, in questo caso, qualcosa è cambiato: una ritirata pubblica oggi c’è, in piazza San Paolo. Carrozze per auto invece non si va lontano con i taxi: “Vetture pubbliche alla stazione” era il titolo dell’ultimo dei tre trafiletti di lagnanze messo in fila quel giorno: “Già altra volta abbiamo lamentata la mancanza di vetture pubbliche alla nostra stazione all’arrivo degli ultimi treni” si leggeva sulla Rivista del 4 maggio: “Ciò fa troppo male a una città tanto industriale quanto la nostra. Speriamo non dovere altre volte ritornare su tale importante e giustissimo reclamo”.