Con gli occhi della storia quell’insistenza sul negozio, il suo indirizzo e il suo numero civico suona – ed è la parola migliore – piuttosto sospetta. Ma oggi ne accadono anche di peggio. Interessato o meno che fosse quell’articolo del 27 aprile 1899 sulle pagine della Rivista monzese, risulta però rivelatore tanto e più di molta cronaca dell’abisso di storia che ci separa dall’ultimo fiato dell’Ottocento.
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Un giovedì di 120 anni fa, a pochi mesi dalla nascita del Cittadino e nelle cronache comunali della Rivista (l’antecedente diretto del Cittadino stesso) compare un piccolo ed entusiasta articolo: che appare persino ingenuo se non fosse che allora, con ogni evidenza, sentire una voce registrata e riproducibile appariva come il più forte passo dell’avanzamento della tecnologia, ancora più dell’introduzione dell’illuminazione elettrica di quattro mesi prima e più ancora dell’elettrificazione della linea ferroviaria tra Monza e Milano (la prima in Italia) festeggiata da poche settimane. Il titolo: “Il fonografo”. E poi: “Per chi non l’ha mai sentito, è una delle macchine che più sorprendono. Il sentire una macchina parlare, cantare, suonare, è veramente qualche cosa che impressiona. Il gigantesco passo fatto poi dai primi fonografi dalla voce aspra, imperfetta e gutturale all’ultima creazione uscita in questi giorni dalle officine americane Edison segna un incredibile perfezionamento”. Doveva avere allora qualcosa da spartire con le presentazioni in diretta mondiale cui Apple, per citarne una soltanto, ha abituato il pubblico negli ultimi anni.
“La nuova macchina che è in azione in Milano via Santa Redegonda 8 riproduce così chiaramente e perfettamente i suoni e la voce che chiudendo gli occhi par proprio di essere presente alla rappresentazione di personaggi viventi”. In realtà anche per i tempi di allora l’invenzione non era freschissima – non lo era almeno la prima edizione cui fa riferimento l’articolo. Thomas Edison aveva depositato il brevetto a febbraio 1878, utilizzando i cilindri e non i dischi. Un anno dopo l’invenzione è diventata un progetto commerciale con la creazione della “Edison Speaking Fonograph Company” e intanto era già nato anche il disco grazie a Bell e Tainter, nel 1889. Negli anni successivi le applicazioni si moltiplicarono e un po’ come agli esordi della diffusione del pc domestici, le novità rendevano presto obsoleti gli apparecchi precedenti.