Ci vogliono 10mila mattoncini Lego per ricostruire con pazienza la facciata del Duomo di Monza con il campanile (e perfino il ponteggio), il palazzo del bar Moderno e l’arengario con tanto di fontana delle rane.
Lo sa bene Marco Montrasio, appassionato da sempre dei mattoncini danesi che si è cimentato nell’impresa di ricostruire una parte del centro storico e ora punta all’impresa titanica di riprodurre l’intera Villa reale. Le sue creazioni sono esposte fino al primo ottobre a Villa Camperio a Villasanta, ma della sua passione da “AfL” (Adulto fan del Lego) ha parlato in una conviviale venerdì scorso, ospite del Rotary Monza Est allo Sporting.
«L’amore per i Lego risale agli anni Sessanta e alla prima scatola in legno arrivata per Natale – ha raccontato Montrasio – da allora tra me e mio fratello ho perso il conto di quante realizzazioni abbiamo fatto ed è stata una vera palestra per poi iniziare a progettare qualcosa di unico con le mie forze».
La passione dell’infanzia è tornata in età adulta quando ha iniziato a costruire con il figlio Francesco, ma è stata la moglie a dare l’idea di dedicare i loro sforzi a Monza. «Ho iniziato dall’arengario – dice – ho fatto tante fotografie dei dettagli, poi grazie ad un software e a un portale ho iniziato a ordinare i mattoncini che mi servivano per il progetto».
In totale 4.800 per riprodurre il primo palazzo comunale con un tetto di tegole che può aprirsi e mostrare l’ambientazione medievale della sala al piano superiore. Visto che in ogni appassionato Lego c’è anche una buona dosa di creatività non manca un piccolo Batman pronto a calarsi dall’orologio e la riproduzione fedele della fontana con tanto di rane verdi.
«Dopo l’arengario mi sono dedicato alla facciata del duomo e quindi all’edificio del bar Moderno che ho riprodotto anche negli interni, adesso sogno la Villa reale: sarà un lavoro di almeno quattro anni».
Mai smontato una creazione? «No, conservo tutto a vista in librerie Ikea». C’è da scommettere che non ha fatto fatica a montarle.