Nebbia su tutti i fronti per i lavoratori della Carrier. Il secondo anno di cassa straordinaria rischia di essere spazzato via dai decreti attuativi del Jobs act; gli anni di mobilità per gli over 50 passeranno da 3 a 2 a partire da gennaio e anche sul fronte della reindustrializzazione tutto tace: nessun compratore ha manifestato interesse per lo stabilimento di via Sanzio e le sue maestranze.
È un periodo duro per i 120 lavoratori circa che risultano ancora dipendenti Carrier e le informazioni sono confuse. Per questo in settimana si è tenuta un’assemblea tra i sindacati e i lavoratori, affamati di chiarimenti per poter prendere le proprie decisioni. Chi non ha ancora accettato di licenziarsi dietro incentivo si trova attualmente in cassa integrazione. Il primo anno scade in primavera.
«Purtroppo sul secondo anno di cassa non siamo in grado di dare risposte -ha spiegato Antonio Guzzi, Fiom di Monza e Brianza- perché non è ancora chiaro se il Jobs act si applica anche a chi ha già una procedura in corso o solo ai casi dal 2015 in avanti. In più ci si mette la riforma Fornero per i maggiori di 50 anni. Dal prossimo anno per loro gli anni di mobilità sono solo 2». Per questo qualcuno ha già deciso di firmare le dimissioni che aveva scelto di evitare sperando in nella reindustrializzazione. La rinascita del comparto industriale di via Sanzio dopo la dipartita della multinazionale però sembra un obiettivo sempre più inafferrabile.
Al di là delle sensazioni e delle previsioni c’è il dato concreto: finora solo un paio di imprenditori si sono interessati all’area, ma nessuno ha avanzato proposte d’acquisto. Eppure sono passati mesi da quando l’agenzia Vertus incaricata da Carrier ha iniziato il lavoro di scouting. “Per gennaio è previsto un incontro di verifica sul processo in corso -ha spiegato Guzzi- e per allora avremo informazioni più precise sia sull’ipotesi del secondo anno di cassa straordinaria sia sull’andamento del lavoro di scouting”.