È un’estate tutt’altro che spensierata quella del 1995 con cui chiudiamo il nostro viaggio indietro nel tempo compiuto sfogliando le raccolte del Cittadino: è un’estate rovente dal punto di vista politico, segnata da tante tragedie e iniziata con la lunga emergenza rifiuti, rimossa in fretta dalla città.

Monza, come eravamo nel 1995: le strade invase dalla spazzatura
A partire dalla primavera Monza, così come tutti i comuni dell’allora provincia di Milano, si ritrova con le strade invase dalla spazzatura a causa della chiusura delle discariche del bresciano per i camion provenienti da altri territori. L’impatto è devastante: l’amministrazione corre ai ripari allestendo in via Tognini una piazzola in cui i sacchi vengono ammassati e poi triturati. L’operazione suscita le accese proteste dei residenti che per mesi chiedono il trasferimento dell’immondizia e del compattatore: lo spostamento in via della Offelera, l’alternativa individuata in municipio, va per le lunghe, osteggiata dagli abitanti di Sant’Albino e a settembre l’impianto viene portato in via Toniolo. La raccolta differenziata è agli albori ed è effettuata con scarsi risultati tramite le campane per il vetro, la plastica e la carta: sale al 30% solo con l’introduzione del sacco viola per carta, plastica, lattine e fibre tessili. A ottobre il consiglio comunale, quasi all’unanimità, approva l’avvio del processo per la costruzione di un termovalorizzatore, mai realizzato.
Monza, come eravamo nel 1995: clima politico caldo, Pilotto e Maffè per la prima volta in giunta
Il clima politico è tutt’altro che sereno: l’amministrazione a trazione leghista perde pezzi e in maggio, dopo estenuanti trattative, nasce la terza giunta guidata da Aldo Moltifiori formata dal Partito popolare e dal Mim, dilaniati al loro interno da parecchi malumori. Tra i nuovi assessori ci sono Paolo Pilotto e Pier Franco Maffè.

Monza, come eravamo nel 1995: il piano regolatore Benevolo (che non sarà mai)
A fine aprile, intanto, inizia in consiglio comunale il lunghissimo dibattito sul piano regolatore elaborato da Leonardo Benevolo, che non sarà mai approvato, e che ha tra i suoi pilastri il parco di cintura urbana. In piazza Trento e Trieste c’è chi medita di acquistare l’area della Cascinazza che, secondo i calcoli basati sui valori agrari, potrebbe costare due miliardi e ottocento milioni di lire. Si fa strada, intanto, un’altra ipotesi rimasta sulla carta: il trasferimento del Tribunale alla Fossati e Lamperti.

Monza, come eravamo nel 1995: il Gp appeso a un filo e i 500 alberi delle proteste
Trent’anni fa, come successo tante altre volte, il Gran premio di Formula 1 è «appeso a un filo»: la Fia impone, tra l’altro, l’ampliamento delle vie di fuga che richiederebbe il taglio di 500 alberi. Le associazioni ambientaliste insorgono: il progetto è approvato dal Governo Dini e il 26 luglio il consiglio regionale, al termine di tre giorni di dibattito, vara la legge con cui autorizza le opere e stanzia fino a dieci miliardi per la riqualificazione del Parco. La gara sarà, poi, vinta da Johnny Herbert su Benetton.
Monza, come eravamo nel 1995: il mercato si sposta, chi è contrario al parcheggio a pagamento all’ospedale
A settembre qualche polemica, seppure in tono minore, accompagna il trasferimento del mercato da piazza Garibaldi in piazza Trento e Trieste: la nuova collocazione, di fatto un ritorno all’antico, è promossa dai clienti.
Finisce al centro di un altro scontro politico il nuovo parcheggio di fronte al San Gerardo: l’assessore alla Viabilità Angelo Longoni è contrario all’introduzione del pagamento della sosta. Sul fronte dei lavori a settembre in via Lucania parte il cantiere per la costruzione della residenza per anziani avviata dall’Opera Pia Bellani mentre il Comune mette in vendita 96 appartamenti riservati agli inquilini.
Monza, come eravamo nel 1995: i passi avanti della nuova Provincia
Cresce, intanto, il movimento a favore dell’istituzione della Provincia della Brianza: ai 23 comuni che si pronunciano a favore dell’ente si aggiunge la voce dell’Associazione Industriali.
Monza, come eravamo nel 1995: un anno nero per la cronaca
Il termine femminicidio non è ancora stato coniato quando nel maggio 1995 nel Parco un uomo uccide a colpi di pistola una collega con cui ha avuto una relazione. È il primo, tremendo, episodio di cronaca che scuote la città. Pochi giorni dopo i monzesi sono costretti a interrogarsi sulla portata del disagio giovanile dal suicidio di due studenti dello Zucchi.

È praticamente una loro coetanea Silvia Limonta, la diciannovenne di Concorezzo che a ottobre viene strangolata dopo essere stata aggredita alla fermata dell’autobus da un ventiquattrenne di Vimercate già noto alle forze dell’ordine. L’elenco delle vittime di quella dolorosa estate comprende un pensionato Dino Bellini, trovato a giugno senza vita in casa: pochi giorni dopo la sua morte viene arrestata una 45enne che, secondo gli inquirenti, lo ha avvicinato con l’intento di rapinarlo come aveva fatto con altri uomini.
A fine luglio a Giussano durante una rapina è ucciso il trentaduenne di Seregno Diego Curioni mentre in ottobre un altro giovane è ferito in una sparatoria a San Fruttuoso.
Monza, come eravamo nel 1995: la criminalità organizzata, la squadra speciale per i reati sessuali
La criminalità organizzata opera sottotraccia: a fine maggio sono rinviate a giudizio per estorsione sette persone di cui alcune legate alla Sacra Corona Unita. Il Commissariato istituisce una squadra speciale contro i reati sessuali, formata da agenti donne, che arresta diversi individui per abusi su minori.
Di fronte a fatti tanto terribili fan quasi sorridere le proteste contro i bar fracassoni e le multe per chi nelle serate dedicate al karaoke supera i decibel fissati dalla normativa.