Carrozzieri brianzoli in rivolta Mozione per la riforma Rc auto

Ci sono anche i carrozzieri di Monza e Brianza sul piede di guerra per il provvedimento di riforma dell’Rc auto contenuto nel decreto “Destinazione Italia”, approvato dal governo alla vigilia di Natale ed entrato in vigore lunedì. Mozione condivisa in Regione.
Un carrozziere al lavoro
Un carrozziere al lavoro archivio

Ci sono anche i carrozzieri di Monza e Brianza sul piede di guerra per il provvedimento di riforma dell’Rc auto contenuto nel decreto “Destinazione Italia”, approvato dal governo alla vigilia di Natale ed entrato in vigore lunedì.

La protesta dei carrozzieri contro le norme contenute nella riforma dell’RC Auto è sfociata in una giornata di mobilitazione nazionale unitaria, che si è svolta mercoledì a Roma, con un presidio permanente fino a venerdì 17 gennaio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.

Sul banco degli imputati di Apa Confartigianato e Unione Artigiani brianzoli è finita la misura che traduce in obbligo la cosiddetta “forma specifica” nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. La normativa, nello specifico, impone la riparazione del veicolo incidentato esclusivamente ad opera di officine convenzionate con le compagnie di assicurazione e pagate direttamente da queste ultime.

Una mazzata per le carrozzerie indipendenti, circa il 30% secondo Unione Artigiani sul totale provinciale di 1.094 che in un anno per la crisi sono diminuite del 2% rispetto all’anno precedente.

Ma penalizzati sarebbero anche i clienti, costretti a far riparare l’auto nelle carrozzerie indicate esclusivamente dalle assicurazioni.

«E il discorso è proprio questo – ha spiegato Giorgio Valli della Carrozzeria Valli di Vimercate – Finora il cliente è stato libero di scegliere, da oggi non lo sarà quasi più».

Giovedì 16 gennaio in Regione Lombardia è stata presentata una mozione condivisa per chiedere alla Giunta di fare pressing su Governo e Parlamento per la modifica dell’articolo 8 del decreto legge. «Con l’introduzione del risarcimento in forma specifica e del divieto di cessione del diritto di risarcimento – spiega il primo firmatario, Enrico Brambilla (Pd) – di fatto si obbligherebbero i cittadini a far riparare un veicolo incidentato esclusivamente nelle officine convenzionate con l’assicurazione, ledendo la libertà di scelta dei consumatori e mettendo in difficoltà migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato».