Carate ricorda con commozionei martiri di Pessano

Carate ricorda con commozionei martiri di Pessano

Carate – «Per la nostra comunità il martirio di Pessano da sessantaquattro anni rappresenta, e per sempre rappresenterà, uno degli eventi più dolorosi e una delle pagine più terrificanti della guerra. Ma è anche uno dei momenti più sacri della nostra storia: grazie al sacrificio frutto del male più oscuro e di una cieca follia, è nata l’Italia di oggi che si fonda su quei valori e su quei principi conquistati da chi ha lottato in ossequio a chi ci ha preceduto. Quei valori dovranno restare impressi e scolpiti nelle nostre intime coscienze prima che nella Costituzione. Solo così renderemo omaggio ai nostri martiri». Con queste parole, ieri mattina in piazza , il sindaco Marco Pipino ha ricordato la tragica fucilazione per rappresaglia di Claudio Cesana, vent’anni, e di Dante Cesana e Angelo Viganò, entrambi venticinquenni, i tre partigiani caratesi tra i sette brianzoli trucidati dai nazisti il 9 marzo 1945, a Pessano con Bornago.

La cerimonia – Carate ricorda ogni anno i suoi “martiri della Libertà” con una cerimonia pubblica al cippo di piazza Cesare Battisti a cui prendono parte autorità civili e militari, rappresentanti del mondo associazionistico, il corpo bandistico Santi Ambrogio e Simpliciano e tanta, tanta gente. Presente alla commemorazione anche il primo cittadino di Pessano, Giuseppe Caridi: «Questo martirio deve sempre essere impresso a memoria per il futuro. Insieme a tante donne e tanti uomini, questi ragazzi hanno dato la vita in una lotta di liberazione da cui sono nate la Repubblica e la nostra Costituzione. I martiri di Pessano saranno ricordati solo se saranno tenuti vivi i loro diritti».

Ripristinare la verità – E dal vicepresidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, l’onorevole Loris Maconi, l’invito a «ripristinare la verità, ispirandoci a quei valori e a quegli ideali che hanno fondato la Costituzione, e rendendoli attuali. Se annebbiamo la verità – ha detto il caratese – c’è il pericolo che ritorni l’odio che ha portato tanta distruzione in tutta Europa». A fare da scenario alla cerimonia le “ghirlande” di pace e speranza realizzate dalle sette quinte elementari del comprensivo “Romagnosi”.
a.br.