Carate: niente perizia psichiatrica per il 78enne accusato di pedofilia

Il giudice di Monza respinge la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dal 78enne di Carate accusato di pedofilia per presunti palpeggiamenti su una bambina di 10 anni.
Veduta area del tribunale di Monza
Veduta area del tribunale di Monza

Esclusa la perizia psichiatrica per il 78enne di Carate arrestato in estate con l’accusa di aver approfittato sessualmente di una bambina di soli 10 anni. Nel corso del processo celebrato davanti al giudice per l’udienza preliminare al tribunale di Monza, il giudice ha respinto l’istanza avanzata dal difensore dell’uomo, che voleva il processo col rito abbreviato, subordinato però ad una perizia psichiatrica. Il 78enne verrà dunque processato col rito abbreviato ‘semplice’. Scelta processuale che gli consente di beneficiare per legge dello sconto di un terzo della pena.

L’uomo era stato arrestato in agosto. Nel suo profilo facebook si descriveva come un “penzionato” che ha frequentato la scuola media, divorziato e originario di Palermo. Era stato piantonato in un ospedale “top secret”, perché aveva tentato di togliersi la vita dopo l’ arresto per una accusa infamante: violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di 10 anni. Una minore che l’uomo, 77 anni, il presunto pedofilo, mai un guaio con la giustizia, secondo i carabinieri della Compagnia di Seregno avrebbe palpeggiato.

Una serie di abusi avvenuti in parchi pubblici dove l’anziano si sarebbe recato in compagnia della bambina, a lui affidata dai genitori dei quali avrebbe conquistato la fiducia. Alla luce dei riscontri investigativi, il giudice per le indagini preliminari aveva convalidato l’arresto dell’uomo. Costretto ai domiciliari nella propria abitazione il 77enne, trascorsi due giorni, ha tentato di suicidarsi ingerendo dei farmaci. Soccorso, era stato trasportato d’urgenza all’ospedale, dove i medici gli avevano salvato la vita.

In Brianza è solo l’ultimo caso. E non sono mancate le condanne. Sei anni, di recente, pronunciati nei confronti di un ottantenne che aveva abusato della figlia dei vicini. Un brianzolo coinvolto nell’inchiesta su pedofilia a prostituzione con ragazzi minori che si vendevano in provincia di Bergamo. Dieci anni la pena, a dicembre, al “predatore di bambini”, un sessantunenne monzese, medico pediatra, volontario in un centro religioso, oltre che allenatore in una squadra di ragazzini. Avrebbe violentato due bambini di 7 e 8 anni, ospitati anni fa presso una comunità di accoglienza per minori abusati. Cinque anni invece li sta scontando un operaio di una cooperativa sociale di 76 anni che nel 2012 era stato accusato di aver molestato cinque bambine di neppure 10 anni nello spogliatoio di una scuola elementare di Monza. Le baciava prima che andassero in bagno, e qualche volta diceva di dover entrare con loro per aiutarle. Sempre nel 2012, a Seregno, era stato arrestato un 26enne, studente. Di tanto in tanto si prestava a fare da babysitter i tre ragazzini. Li invitava a toccarsi. Uno di loro si era confidato con la sorella dando il via alle indagini.