Carabiniere sparò a un fuggitivo a Macherio: confermata l’assoluzione

La Corte d'Appello di Milano ha confermato l'assoluzione per il carabiniere che aveva sparato a un uomo in fuga che aveva cercato di investirlo.
MACHERIO SPARATORIA IN CENTRO
MACHERIO SPARATORIA IN CENTRO Attilio Pozzi

Aveva sparato a un uomo in fuga che aveva cercato di investirlo, l’accusa aveva chiesto la condannna a 4 anni e otto mesi per tentato omicidio.

Carabiniere sparò a un fuggitivo a Macherio: i fatti nel 2017, l’uomo aveva cercato di investire i militari

La Corte d’Appello di Milano ha confermato l’assoluzione dall’accusa “perchè il fatto non costituisce reato” per il carabiniere a processo per aver sparato contro un cinquantenne di Tregasio che a bordo della sua auto non si era fermato a un posto di blocco e aveva cercato di speronare le macchine dei militari e di investirli. I fatti risalgono al 2017, tutto era successo l’1 settembre all’inizio del weekend della Formula 1 in un periodo di sicurezza alzata dall’attentato sulla Rambla di Barcellona di un paio di settimane prima. Il fuggitivo era rimasto ferito al collo.

Carabiniere sparò a un fuggitivo a Macherio: la vicenda giudiziaria

Nell’aprile 2021 il militare, 38 anni, era stato assolto dal Tribunale di Monza. La Procura generale di Milano, col sostituto pg Simonetta Bellaviti e sulla base dell’appello della Procura di Monza, aveva chiesto di ribaltare la sentenza e condannare il militare a 4 anni e 8 mesi. La terza penale d’appello (giudici Tanga-Puccinelli-D’Addea) ha accolto la linea difensiva dell’avvocato Antonio Buondonno, confermando l’assoluzione del carabiniere, che attualmente è in servizio al Palazzo di Giustizia di Milano.

Carabiniere sparò a un fuggitivo a Macherio: i fatti dell’1 settembre

Aveva sparato per fermare il 47enne, che avrebbe dovuto essere sottoposto a un accertamento sanitario obbligatorio e che durante la sua fuga aveva più volte cercato di speronare le auto dei carabinieri e, di fronte a un posto di blocco, era salito sul marciapiede cercando di investire un militare.
Il collega, finito poi a processo, aveva cercato di aprire la portiera ma l’uomo, sterzando bruscamente, aveva provato a investire anche lui e il carabiniere a quel punto aveva esploso un colpo con l’arma d’ordinanza e l’aveva ferito al collo. L’uomo era stato portato in ospedale in gravi condizioni, in seguito le sue condizioni erano migliorate.

Carabiniere sparò a un fuggitivo a Macherio: avrebbe rischiato il carcere

La Procura aveva impugnato la sentenza ritenendo sproporzionato l’uso dell’arma. La difesa, dal canto suo, oltre a sostenere l’uso legittimo dell’arma, “scriminante” già riconosciuta nella sentenza di primo grado, aveva dimostrato come non vi fosse alcun dolo nella condotta del carabiniere, che in caso di condanna definitiva avrebbe rischiato il carcere. A cinque anni dai fatti la nuova assoluzione.