Le temperature aumentano, le acque sono meno fredde e i volatili sembrano non avere più tutta questa necessità di lasciare i paesi del Nord per svernare in aree dal clima più mite. Lo dimostrano i conteggi degli uccelli acquatici che hanno scelto il parco di Monza per trascorrere i mesi più freddi dell’anno e lo sostiene il geologo ed esperto ornitologo Matteo Barattieri che, puntuale come ogni anno, lo scorso 16 gennaio ha aggiornato i dati dell’Iwc – International waterbirds census, una banca dati mondiale che si pone l’obiettivo di fotografare lo stato di salute delle popolazioni di uccelli a livello planetario.
Taccuino, penna e binocolo: il monzese ha individuato all’interno del polmone verde cittadino 125 germani reali, 9 anatre germanate, 11 gallinelle d’acqua, 6 aironi cinerini, 11 anatre mandarine, 2 oche cigno, 4 cormorani, 4 oche domestiche e 55 gabbiani. Dati alla mano, a parte i gabbiani, il cui numero è rimasto pressoché costante negli ultimi anni, per le altre specie si sono registrati parecchi esemplari in meno.
Barattieri ha effettuato i conteggi il giovedì mattina fa tra le 7.45 e le 10 del mattino. Zone prescelte il laghetto dei giardini della villa reale, il tratto del Lambro che scorre all’interno del parco e la valle dei sospiri.
«La diminuzione del numero di svernanti non si è registrata solo all’interno del parco, ma anche in tutto il triangolo lariano», ha precisato con cognizione di causa dopo aver conteggiato i pennuti anche tra Mandello del Lario e Lecco lo scorso 11 gennaio. I dati raccolti andranno ad alimentare un database regionale – «a coordinarlo Violetta Longoni, dell’Università degli studi di Pavia», ha precisato Barattieri – e compariranno nella banca dati mondiale dell’Iwc, per cui l’ornitologo monzese è referente di zona. «Tra le specie censite non ci sono grandi novità: anche l’anatra mandarina, originaria della Cina, ormai da noi si è naturalizzata», ha concluso.