Dopo il nome, l’ipotesi del movente: sarebbe riconducibile al traffico di stupefacenti la causa della morte violenta di Astrit Lamaj, classe 1971, albanese ritrovato cadavere in un pozzo sotto un muro di cemento di Villa degli Occhi a Senago.
Le prime investigazioni sul corpo ridotto a scheletro rinvenuto il 15 gennaio portano gli inquirenti a ritenere, tra le varie piste, che il movente del gesto sia riconducibile al traffico di stupefacenti, essendo Lamaj già noto e attivo sull’asse Genova-Milano.
Era stato avvistato per l’ultima volta nei dintorni di Monza, prima di sparire nel 2013. Dopo l’identificazione, anche se c’erano pochi dubbi, i carabinieri avevano parlato ufficialmente di “morte violenta”. Probabile che l’omicidio sia avvenuto in un luogo diverso da quello dove è stato successivamente gettato il corpo. A denunciare la scomparsa di Lamaj era stato il fratello, che si era rivolto ai carabinieri della stazione di Genova Bolzaneto.
Proseguono anche gli accertamenti sugli interventi edili eseguiti nel corso degli anni nel complesso residenziale dove, in effetti, sembra che sia intervenuta anni fa una ditta che impiegava manodopera albanese e italiana.