È apparso una settimana fa, affisso di notte sulla cancellata di Villa Fiorita a Brugherio: è lo striscione in ricordo di Sergio Ramelli, lo studente di destra ucciso nel 1975 da militanti di sinistra. Il gesto, che segue di qualche settimana le proteste suscitate dalla richiesta di Fratelli d’Italia di dedicare un via al giovane, rinviata dalla stessa maggioranza, è criticato in un comunicato congiunto da Alleanza Progressista, Brugherio è tua e Pd che temono che Brugherio si trasformi nel «palcoscenico di nostalgici raduni con tanto di saluti romani».
Brugherio: striscione per Ramelli dopo le proteste, i timori delle minoranze in consiglio e di Anpi
Il problema, precisano, è «l’uso vergognosamente strumentale della morte di un ragazzo al solo scopo di cancellare le pesanti responsabilità dell’estrema destra come protagonista dello stragismo nero degli anni di piombo» nonché «scegliere una sola vittima di una precisa parte politica perché diventi simbolo dei movimenti neofascisti». Per questo si rivolgono al «sindaco e a tutti gli antifascisti presenti nella maggioranza perché fermino questo strumentale tentativo di segnare Brugherio con intitolazioni divisive e foriere di pericolose derive». Preoccupazione è stata espressa anche da Anpi Brugherio.