Brugherio perde il primato storico del volo in mongolfiera a favore di Crema?

La prima ascesa in mongolfiera del marzo 1784 in città potrebbe essere stata anticipata da Crema per due mesi
La mongolfiera tricolore
La mongolfiera tricolore

È davvero il caso di riscrivere la storia del volo in Italia, oppure no? È quelli che si stanno chiedendo molti appassionati e storici del volo, nonché i cittadini di Crema e Brugherio, che da qualche giorno si guardano in cagnesco. In breve, questi i fatti. Da un articolo del quotidiano Il Giorno, poi riportato da moltissimi altri giornali, si apprende che lo storico cremasco Luigi Dossena, avrebbe scoperto uno manoscritto del sacerdote Giovanni Solera, in cui è contenuto un documento originale redatto dal notabile Giovan Battista Terni, in cui si certifica come quest’ultimo sia colui che nel gennaio del 1784, sia stato il primo uomo levatosi in volo sul territorio italiano.  Questo ha fatto saltare sulla sedia storici e semplici cittadini di Brugherio, che attraverso la casuale scoperta dell’ex assessore alla cultura Roberto Pirruccio, oggi presidente dell’associazione “La Mongolfiera”, che il primo volo umano in Italia era stato effettuato a Brugherio dal conte Paolo Andreani, il 13 marzo 1784, in quello che oggi è il quartiere di Moncucco. Questo ritrovamento ha scatenato naturalmente una contesa che porta con sè polemiche e non poche perplessità.

Brugherio perde il primato storico e i dubbi di Pirruccio

Abbiamo interpellato tre storici, appassionati e profondi conoscitori della storia della città, partendo proprio dall’ex assessore Pirruccio, che dichiara “Tutto è possibile, ma per come è stata descritta, la cosa suscita molti dubbi. Si parla del gennaio 1784, quindi in pieno Illuminismo, c’erano molte persone che si occupavano di innovazione. Tra questi, vi era il canonico Carlo Castelli, che col permesso dei propri superiori ha stampato la prima edizione del Giornale Areostatico. Nel mese di marzo viene evidenziato il volo del conte Paolo Andreani, che viene documentato con disegni, racconti, nomi delle persone presenti, descrizione dei materiali, persino i nomi dei costruttori, i fratelli Gerli. Provate a pensare: all’epoca un uomo in volo nei cieli, era paragonabile a un viaggio su Marte, oggi. Crema non è distante da Brugherio, siamo sempre nei pressi di Milano, come è possibile che questo volo non venga riportato nelle cronache dell’epoca”?  

Brugherio perde il primato storico e la diffidenza di Sardi

È poi la volta di Giuseppe Sardi, studioso della materia, autore di ben due tesi sul Conte Andreani, che segue proprio la strada della scarsa documentazione “Né io né altri appassionati, avevamo mai sentito parlare di questo volo avvenuto a Crema. Da quello che ho letto nell’articolo, pare una scoperta piuttosto generica e poco documentata. Non si capisce bene quale sia il luogo preciso dove è avvenuto, non vi è una data ben precisa, spesso poi questi palloni avevano anche dei nomi. Non vi nulla al momento di più documentato del volo di Paolo Andreani. Ci sono poi variabili che spesso possono trarre in inganno i ricercatori. Per esempio: in queste occasioni veniva forgiata una medaglia commemorativa a ricordo dell’evento, prima che l’evento stesso avesse luogo. Poi capitava per un motivo o per un altro questi voli non venivano effettuati. Questo secondo rispecchia quanto può essere accaduto”.

Brugherio perde il primato storico e Polli vuole analizzare la questione

Concludiamo con una riflessione di Alberto Polli, storico della Città di Brugherio, che sposta l’attenzione sull’aspetto filologico della presunta scoperta “Innanzitutto bisognerebbe fare una analisi sulla autenticità di questo manoscritto, bisognerebbe analizzare il materiale di supporto, il tipo di scrittura. Roberto Pirruccio rileva ad esempio come la mongolfiera disegnata su questo manoscritto sia di tipo più evoluto rispetto a quelle che venivano progettate a fine Settecento. Ciò farebbe il paio con il volo avvenuto a Crema sì, ma nel 1877. Questo ritrovamento mi ricorda quanto successo a proposito di manoscritto che si supponeva fosse a firma di Dante Alighieri, ma poi attente analisi smentirono. Non sostengo a priori che questo documento sia un falso, ma che vada analizzato si”.