Bambino ingerisce un pezzo di plastica sulla spiaggia: intervento salvavita del brioschese Riva

La manovra di disostruzione pediatrica si è concretizzata su una spiaggia a Colico, dove il titolare della fornace artistica stava svolgendo servizio come bagnino cinofilo abilitato
Briosco 2025 fornace artistica Riva
Corrado Riva, al centro, durante una visita guidata alla sua fornace

«Lì per lì, ho avuto la capacità di rimanere freddo. Mi agito probabilmente di più adesso, se ripenso a quello che è accaduto». Corrado Riva, 55 anni, titolare dell’omonima fornace artistica, è abituato per motivi professionali a stare sotto la luce dei riflettori. L’esperienza che ha vissuto domenica 20 luglio, però, è di quelle che difficilmente si dimenticano. L’imprenditore ha infatti contribuito in maniera determinante, mentre svolgeva a Colico il suo servizio di bagnino cinofilo, per il quale è abilitato insieme alla sua Flo, quattrozampe di otto anni, a salvare la vita ad un bambino di appena otto mesi, che aveva ingoiato suo malgrado un pezzo di plastica, mentre stava giocando con un pacchetto di fazzoletti di carta.

Briosco: il racconto di quello che è accaduto

«Sono stato attirato dalle urla della madre -racconta Rivache mi ha chiesto aiuto, dicendo che il piccolo aveva ingerito qualcosa. Mi sono stati utili i corsi di formazione che ho seguito nel tempo, grazie all’Associazione cinofila salvataggio nautico, che ha sede a Monza, tra cui quello per la pratica delle manovre di disostruzione pediatrica. Mi sono quindi inginocchiato, ho adagiato il bambino a terra ed ho cominciato con i tentativi. Lui piangeva e faticava a respirare, ma non era cianotico. Dopo un po’, ha vomitato una pallina di catarro, al cui interno vi era probabilmente il pezzo di plastica. Ho comunque proseguito, perché l’impressione era che non lo avesse espulso del tutto». In soccorso è poi arrivato un medico: «Mi sono per questo fatto da parte ed ho lasciato che proseguisse lui, che era senza dubbio più qualificato di me ad agire. Alla fine, è sopraggiunta un’ambulanza, che ha portato il bambino all’ospedale di Gravedona, dove i raggi hanno confermato che non vi era più nulla di estraneo nel suo corpo».

Briosco: il sollievo per il lieto fine

La paura è stata tanta: «La nonna ci ha spiegato che il nipotino, quando ha accusato il problema, stava giocando con un pacchetto di fazzoletti di carta, da cui mancava la linguina che consente la chiusura. Probabilmente, aveva ingerito proprio quella linguina. Tutto è bene quel che si conclude bene…».

L'autore

Seregnese, classe 1973, lavoro a “Il Cittadino di Monza e Brianza” dal 1998 e mi occupo dei paesi della Brianza Nord. Presidente del Circolo culturale San Giuseppe di Seregno tra il 2013 ed il 2019, ho curato in prima persona o partecipato alla stesura di più di una ventina di pubblicazioni, tutte riguardanti storie o personaggi della città in cui sono cresciuto e vivo.