Brianzola ha insegnato per vent’anni senza laurea, la Corte dei conti: “Restituisca 314mila euro”

Disposto il risarcimento degli stipendi al Ministero dell'Istruzione per una 63enne brianzola che avrebbe insegnato dal 2000 al 2021 senza titoli.
La sede della Corte dei conti
La sede della Corte dei conti

Clamorosa pronuncia della Corte dei Conti della Lombardia su una 63enne brianzola che avrebbe esercitato la professione di insegnante di sostegno per vent’anni in numerose scuole della provincia (a Monza, Lissone, Villasanta, Muggiò e Vimercate) senza avere i titoli necessari. Un caso che era stato sollevato nel 2018 dalla dirigenza di una scuola superiore di Vimercate. I giudici economici della lombarda (collegio composto dai magistrati: Vito Tenore Presidente relatore; Silvio Ronci giudice e il giudice Gabriele Vinciguerra) hanno condannato con sentenza 263/2022 del 28 novembre la donna al pagamento della somma (compresa delle rivalutazioni di legge) di 314mila euro, quanto avrebbe indebitamente percepito in due decenni. Sulla vicenda il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Monza ha ricevuto la delega dalla Corte dei Conti ad effettuare accertamenti acquisendo la documentazione, analizzandola e ricostruendo il danno erariale subito dal Ministero dell’Istruzione.

Prof brianzola condannata a restituire quanto indebitamente percepito

La donna, secondo i giudici contabili, non avrebbe avuto «nessuno dei titoli idonei» – due lauree in psicologia e pedagogia conseguite a Milano e Parma, come avrebbe certificato agli istituto dove ha prestato lavoro come professoressa dal 2000 al 2021, avrebbe «dichiarato il falso e prodotto documentazione contraffatta al fine di ottenere i contratti di lavoro ai quali aspirava». Una condotta «palesemente dolosa», sulla quale hanno anche indagato i carabinieri, che ha portato alla quantificazione del risarcimento a favore del Ministero dell’Istruzione pari appunto a 314mila euro.