Il senso di una Pietra d’inciampo è quello di “ostacolare il passo”, suscitare attenzione e curiosità, farsi una domanda sulla storia che portano incisa. In occasione della Giornata della Memoria i Comuni di Cesano Maderno, Lissone e Seregno hanno scelto di non dimenticare e anzi, di aumentare il proprio impegno sposando la causa del neonato “Comitato per le pietre d’inciampo di Monza e Brianza”, entrandovi a far parte assieme alla sezione provinciale dell’Associazione nazione ex deportati, all’Anpi Monza e Brianza e all’associazione promotrice dell’iniziativa, Senza Confini, di Seveso.
«In ogni città del nostro territorio c’è una storia, c’è qualcuno che ha vissuto la deportazione e i campi di sterminio, storie spesso dimenticate, o ricordate da pochi – spiega la segretaria del comitato, Roberta Miotto – per noi è un sogno che si realizza». Miotto fa parte di “Senza confini” ed è stato proprio grazie all’associazione sevesina ed alla collaborazione con la comunità ebraica di Milano che ha potuto conoscere l’artista Gunter Demnig, che nel 1992 in Germania, a Colonia, posò la prima di 70mila pietre in oltre 2mila località, ciascuna di esse delle dimensioni di un sampietrino, ricoperta su una faccia da una lamina di ottone lucente, che riporta i dati della persona deportata: il suo nome, l’anno di nascita, il giorno ed il luogo della deportazione, la data della morte.
Sabato 26 gennaio tre Pietre d’inciampo saranno posate a Cesano Maderno, Lissone e Seregno. A Cesano Maderno alle 10 sarà onorata la memoria di Arturo Martinelli. «Era un giovane cesanese che è stato fucilato nel luglio 1944 nel campo di Fossoli – spiega il sindaco Maurilio Longhin – il padre lavorava all’Acna, dove abitava con la famiglia. Non siamo riusciti ad individuare con precisione quale fosse la sua abitazione per cui la pietra verrà collocata in piazza Arese all’ingresso del Comune, luogo di passaggio, perché chiunque sappia, ricordi e sia consapevole che tutto ciò che oggi abbiamo, ovvero la libertà, la pace, la democrazia, non sono frutto del caso e non sono per niente scontate».
A Lissone, alle 14, verrà ricordato Mario Bettega. «Ventenne, calciatore, idolo della Pro Lissone, deportato perchè sosteneva la Resistenza, morto a Mauthausen» spiega il sindaco Concettina Monguzzi. La sua pietra d’inciampo sarà sistemata davanti allo stadio comunale.
Infine a Seregno, alle 15.30 alla Ca’ Bianca di via Trabattoni 83, per le pietre dedicate ai componenti della famiglia Gani: «Perseguitati perchè ebrei – spiega il primo cittadino, Alberto Rossi – posizionare queste pietre sulle strade che calpestiamo mostra come ci possa essere una corrispondenza forte, e non una contrapposizione, che si richiama a valori universali, facendo memoria di quando questi sono stati calpestati. C’è un gran bisogno di moniti fisici, concreti, perenni, perchè quanto accaduto non succeda più». La giornata della posa delle Pietre d’inciampo sarà seguita da un fitto calendario di eventi ospitati dai tre comuni che hanno aderito al comitato.