Quest’anno è l’anno delle cimici, di questo si sono accorti anche gli osservatori meno attenti. Per gli entomologi del Parco del Rio Vallone non c’è una causa specifica, «perchè per gli insetti è tipico avere delle annate di sovrapresenza». Insomma: smog o altre cause fantasiose non c’entrano. Se ne andranno con il freddo
Da qualche settimana hanno affollato giardini e stanze, si sono appoggiate su finestre e zanzariere. E hanno reso la vita difficile a chi non sopporta la presenza (e l’odore, in caso di schiacciamento) di questi insetti spesso disdegnati per quanto del tutto innocui. Tuttavia, sia per chi avrebbe voluto eliminare il problema all’origine, sia per chi si domandava perplesso quali strane cause ci fossero dietro al suddetto fenomeno, la questione si chiude con una buona dose di casualità.
A spiegarlo sono gli entomologi del Parco del Rio Vallone, che non hanno evidenziato alcuna causa specifica per la larga diffusione dell’insetto. «Non c’è nulla di particolare da riscontrare, perché per gli insetti è tipico avere delle annate di sovrapresenza rispetto ai normali standard – ha spiegato Massimo Merati, direttore del Parco – Solitamente il fenomeno non salta all’occhio delle persone a meno che non si tratti di insetti dannosi o pericolosi, come possono essere le processionarie o alcune specie deleterie per i raccolti».
In questo caso tutti se ne sono resi conto perché le cimici, all’arrivo del freddo, vanno alla ricerca del caldo e si affollano dunque in prossimità (o dentro) alle case. Vanno dunque a svanire le ipotesi che avrebbero voluto spiegare il fenomeno riconducendolo alle mutate condizioni climatiche, all’eccessivo caldo o ad altre origini più fantasiose (scie chimiche).
Soluzioni per contrastare il fenomeno non ci sono; semplicemente, le cimici scompariranno con l’irrigidirsi delle temperature.
.