Brianza, i sindaci scrivono a Maroni «Incontro rapido su Pedemontana»

I sindaci della Brianza scrivono ancora al presidente della Regione Lombardia. E l’oggetto è sempre Pedemontana. La lettera per chiedere un incontro urgente e in tempi brevi è partita dalla sede provinciale di Monza: «Per la certezza che sia completata in tempi certi e con tutte le opere connesse già approvate».
Ruspa di Pedemontana a Lentate sul Seveso
Ruspa di Pedemontana a Lentate sul Seveso archivio

I sindaci della Brianza scrivono ancora al presidente della Regione Lombardia. E l’oggetto è sempre Pedemontana. La lettera indirizzata a Roberto Maroni per chiedere un incontro urgente e in tempi brevi è partita dalla sede provinciale di Monza, firmata dai sedici sindaci interessati dalla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana Lombarda – Arcore, Barlassina, Biassono, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Lissone, Macherio, Monza, Seregno, Seveso, Sovico, Vedano al Lambro e Vimercate – e dal presidente Dario Allevi.


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Riuniti in un vertice straordinario in via Tomaso Grossi hanno espresso “forte disagio e grande preoccupazione circa la realizzazione della tratta B1 della Pedemontana, i cui lavori sono iniziati da qualche giorno senza la necessaria garanzia di un crono programma certo e di una copertura finanziaria sicura per i lotti successivi”.

E poi: “Se le cose rimanessero così, le conseguenze sarebbero inevitabili sul sistema della mobilità brianzola, a partire dalla ex SS35 Milano-Meda già oggi perennemente congestionata, fino ad arrivare all’intera viabilità secondaria.Qui non si sta cercando di fermare l’opera né tantomeno si sta chiedendo di non realizzarla ma esattamente il contrario: vorremmo avere la certezza che sia completata in tempi certi con tutte le opere connesse e di compensazione già approvate nel progetto definitivo”.

In chiusura, Allevi ha sottolineato “il mancato coinvolgimento delle comunità locali” che “sta procurando nella cittadinanza, nel mondo produttivo e nelle amministrazioni comunali, tensioni aggravate che potrebbero sfociare anche in azioni eclatanti”.