Boom di iscrizioni a Monza: Mosé Bianchi e Hensemberger alla ricerca di aule

Boom di iscritti al Mosè Bianchi e Hensemberger di Monza. Quindi buone notizie? No. Mancano gli spazi. “Ci servono aule”. Questo l’appello che i dirigenti lanciano ai responsabili comunali e provinciali dopo la chiusura delle iscrizioni.
Monza, l’istituto tecnico Pino Hensemberger
Monza, l’istituto tecnico Pino Hensemberger Fabrizio Radaelli

Boom di iscritti al Mosè Bianchi e Hensemberger di Monza. Quindi buone notizie? No. Mancano gli spazi. “Ci servono aule”. Questo l’appello che i dirigenti Guido Garlati, del Mosè Bianchi e Angelo Valtorta, dell’Hensemberger lanciano ai responsabili comunali e provinciali dopo la chiusura delle iscrizioni: un boom per l’indirizzo linguistico al Mosè Bianchi e un’esplosione nel tecnico all’Hensemberger. Mentre i licei mantengono i numeri dello scorso anno, i tecnici registrano il tutto esaurito.

«I numeri sono chiari, noi abbiamo accettato tutti i ragazzi che hanno fatto domanda – spiega Guido Garlati – anche perché altrimenti, con gli iscritti del collega avremmo lasciato senza speranza circa 450 alunni. Nel nostro caso abbiamo più che raddoppiato, in due anni, il numero degli iscritti (400 quest’anno). Si parla di nove prime del liceo, quattro per amministrazione, due del turistico e una dei geometri. Una crescita non prevedibile, avevo intuito un aumento nel linguistico ma non di questa portata. Ci siamo interfacciati più volte con la provincia e il comune e siamo in attesa di risposte da loro. Ci servono 8 aule nell’immediato e poi si dovrà pianificare il futuro».

In Provincia spiegano che è in corso un tavolo di lavoro per trovare una soluzione alla richiesta di aule. Per il primo istituto pare che si possano riconvertire dei laboratori e in questo modo si potrà sopperire alla mancanza di spazi. Mentre al Mosè Bianchi la situazione è diversa, è in corso una ricognizione generale delle strutture limitrofe alla scuola, che possano avere aule disponibili, per trovare una soluzione in tempi brevi.

«Il grosso delle iscrizioni proviene dalla città – continua il collega Valtorta – sono pochi i ragazzi dei Comuni fuori. Si parla di 350 iscritti. Anche l’indirizzo di chimica partirà con un classe corposa. Ora ci servono 7/8 aule. Assolombarda e gli imprenditori chiedono diplomati tecnici, e le scuole medie hanno raccolto quest’invito e i numeri lo confermano».

Al professionale Olivetti prosegue il trend dello scorso anno ma la dirigente, Pierina Pelliccioni mette le mani avanti: «Quest’anno non potremo accogliere chi avrà ripensamenti. Abbiamo già delle difficoltà logistiche, ho chiesto all’amministrazione quattro aule e sono in attesa di una risposta».

Il liceo artistico Valentini è saturo. Stessa cosa al liceo Porta (linguistico e scienze umane) un leggero aumento nel liceo economico ma anche qui non ci sono più spazi di manovra. Al Mapelli bene l’indirizzo agro alimentare, con tre prime e l’amministrativo. Infine il professionale Ferrari vede ripartire il corso di grafica con una sezione ma come sempre si aspettano i riorientamenti in corso d’anno, come conclude Renata Cumino, dirigente: «I numeri sono stabili, quest’anno sembra che i tecnici vadano per la maggiore, i professionali sono sempre in sofferenza».