Bocconi avvelenati per i cani in Brianza: Lady e Lola salvate e chi non ce l’ha fatta

Lady e Lola si sono salvate. Ma le due cagnoline sono state avvelenate nel giardino di casa. È successo a Desio, nell’abitazione di una volontaria dell’Enpa. In Brianza tanti altri cani nelle ultime settimane non sono stati così fortunati.
Desio: Lady e Lola, i due cani avvelenati e salvati
Desio: Lady e Lola, i due cani avvelenati e salvati Redazione online

Lady e Lola si sono salvate. Ma le due cagnoline sono state avvelenate nel giardino di casa. È successo a Desio, nell’abitazione di una volontaria dell’Enpa di Monza e Brianza e probabilmente le due sono rimaste intossicate per sbaglio. Lady (salvata da Save the dogs in un canile della Romania) e Lola (trovata a Desio in un campo in ipotermia) infatti erano solo ospiti della volontaria, che le accudiva per un’amica, e chi nella notte ha gettato i bocconi col veleno per lumache nel giardino voleva colpire forse i due cani di proprietà della volontaria: un maremmano e una meticcia, entrambi adottati al canile di Monza.


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L’allarme è scattato a mezzogiorno di un sabato, una decina di giorni fa quando la donna ha notato il malessere delle cagnoline: erano rigide, ansimanti, tremavano e avevano la lingua fuori. Portate dal veterinario, sono state sottoposte alla terapia per avvelenamento, si sono salvate ma ancora non è stata sciolta la prognosi per eventuali conseguenze su fegato e reni. “Nello stomaco avevano polpette imbottite di metaldeide, un potente veleno per lumache che si presenta in forma di granuli azzurro-verdastri”, riferisce l’Enpa brianzola.

Il fatto è stato denunciato ai carabinieri.

“Il ricorso ai bocconi avvelenati sul territorio deve allarmare tutti i proprietari di cani. ENPA raccomanda di essere sempre vigili durante le passeggiate negli spazi verdi, in strada e perfino nel proprio giardino. Ma pure i bambini sono a rischio: anche nelle persone il veleno colpisce a livello neurologico – fa sapere l’Enpa – La Protezione Animali ricorda inoltre di non lasciare mai per terra le deiezioni del proprio cane. La mancata raccolta da parte di una minoranza di padroni irresponsabili è spesso motivo di esasperazione da parte dei cittadini ma anche, purtroppo, di ingiustificati atti criminali”.

Quello di Lady e Lola però non è l’unico caso di avvelenamento in Brianza nelle ultime settimane. E spesso gli animali non hanno avuto la stessa fortuna.

In via Molino Sesto Giovane a Villasanta è morta Lana, un setter inglese, poco più di un cucciolo. Ha ingoiato della stricnina, probabilmente nascosta in un boccone e gettata nel pezzetto di giardino di cui la casa in cui abitava è provvista. Quando ha iniziato a stare male, i suoi padroni hanno capito che il problema era grave anche perché qualche anno fa un altro loro animale era stato ucciso con un boccone intriso dello stesso veleno.

La corsa al pronto soccorso veterinario è stata vana e la morte di Lana è stata segnalata all’amministrazione comunale, all’istituto zoo profilattico e ai carabinieri.
Nella stessa via si sono registrati anche i casi di altri tre animali avvelenati: due sono morti e l’altro è stato salvato in extremis.

Un bocconcino di carne avvelenato con la stricnina è costato la vita ad Angy, una giovane esemplare di bulldog americano, morta il 7 aprile dopo una passeggiata nell’area cani del parco “2 giugno” alla Porada a Seregno. La corsa dal veterinario era stata inutile e il consulto successivo tra gli specialisti aveva poi certificato la possibilità di avvelenamento, avvalorata da alcuni sintomi come schiuma alla bocca e forti tremori. Il fatto aveva avuto ampia eco su facebook.

Risale al mese di marzo l’avvelenamento a Camparada di Iron, un cucciolo di jack russell di 7 mesi: aveva ingerito qualcosa nell’erba nei pressi dell’ex convento delle suore di Maria Bambina ora abitato dai richiedenti asilo. Il cane era stato portato all’Asl per l’autopsia (il sospetto era legato al veleno per volpi, lumache o topi), la denuncia è stata presentata ai carabinieri di Arcore.

Polpette coi chiodi abbandonate sono state segnalate invece la scorsa settimana in via Vittorio Veneto a Concorezzo, non molto lontano dall’ex area Frette. I fagottini di carne sono stati segnalati da alcuni residenti alla polizia locale.