Biassono: si ferma la musica per le Majorettes del Buonumore

È finita l’avventura delle Majorettes del Buonumore, un’istituzione tutta biassonese nata nel 1976 dalla passione di Alba Pennati.
Majorettes del Buonumore Biassono
Majorettes del Buonumore Biassono

Si chiude un capitolo della storia di Biassono. È finita l’avventura colorata e gioiosa della Majorettes del Buonumore, un’istituzione tutta biassonese, nate dalla passione e dalla dedizione di Alba Pennati, Sgurbat d’oro nel 2002, prima donna a ricevere la benemerenza cittadina.

Si ferma la musica per le Majorettes del Buonumore, una storia iniziata nel 1976

La storia delle Majorettes era iniziata nel 1976. «Che problema le gonne corte i primi tempi – ricorda oggi Alba Pennati – Io personalmente sceglievo i costumi e gli accessori e poi tantissime mamme delle mie ragazze mi aiutavano. Sono state meravigliose».
Le “sue” ragazze – come le chiama – sono state più di cinquecento in quarantasei anni di vita. «Arrivavano bambine piccole e ragazzine, ma anche adulte. Venivano da Biassono e dai comuni intorno. Nessuna ha mai pagato per poter seguire le lezioni che erano gratis per tutte».

Si ferma la musica per le Majorettes del Buonumore, in regia Alba Pennati con la figlia Alessia

Accanto a lei, in oltre quattro decenni, c’è sempre stata la figlia Alessia, autrice con Alba delle coreografie proposte nelle tantissime esibizioni regalate in giro per la Brianza e la Lombardia. Più di quaranta le bande musicali con cui le Majorettes hanno collaborato, anche se il cuore è rimasto sempre legato alla Banda di Biassono.

Si ferma la musica per le Majorettes del Buonumore, 40 ragazze fino al 2015

Oggi Alba Pennati ha 78 anni, l’entusiasmo per la gente e l’amore per la musica sono quelli di sempre, ma le forze non sono più le stesse. Fino al 2015 il gruppo era composto da quaranta ragazze. Poi la scomparsa dell’amato marito, compagno e supporto anche nella gestione del gruppo. Il Covid negli ultimi due anni ha fatto il resto.
«Ho trascorso momenti bellissimi con il gruppo delle mie Majorettes – continua – ho dato a loro tutto e mi hanno ricoperta di amore e soddisfazioni. Il mio grazie più grande va alle ragazze, a tutte quelle che ho incontrato in questi quarantasei anni e poi ai tantissimi che ci hanno supportato. Anche all’amministrazione che ci ha concesso lo spazio della palestra dell’Aldo Moro per le prove».

Si ferma la musica per le Majorettes del Buonumore, presente e futuro

L’amore di Pennati per le marce e le bande inizia da bambina, quando il padre la portava a Milano a vedere gli spettacoli dei martinitt: «La prima volta che li ho visti muoversi a tempo di musica mi sono innamorata».

In scena c’è sempre stato spazio per tutti: le più dotate e le meno talentuose. «A tutte offrivo la possibilità di esibirsi nelle prime file».

Oggi i vestiti, i cappelli, gli stivali sono tutti conservati a casa di Alba, dove alcune ragazze continueranno ad esercitarsi: «Per ora li tengo, sono tutta la mia vita. Poi magari mi inventerò qualcosa, chi lo sa».