Biassono: il pollaio è troppo vicino alla casa, il sindaco fa spostare le galline

Il pollaio è troppo vicino alle abitazioni e il sindaco di Biassono ordina di allontanare gli animali di almeno altri tre metri per garantire ai vicini di aprire la finestra senza essere inondati da olezzi tutt’altro che fragranti.
Il pollaio è troppo vicino alle abitazioni, ordinanza del sindaco di Biassono per spostarlo di tre metri
Il pollaio è troppo vicino alle abitazioni, ordinanza del sindaco di Biassono per spostarlo di tre metri

Il pollaio è troppo vicino alle abitazioni e il sindaco ordina di allontanare gli animali di almeno altri tre metri per garantire ai vicini di aprire la finestra senza essere inondati da olezzi tutt’altro che fragranti. Questo dispone l’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal borgomastro Piero Malegori e che, pur riguardando una situazione singola, porta alla ribalta delle cronache l’abitudine di allevare animali all’interno delle corti del centro, sollevando le lamentele dei vicini che denunciano cattivi odori e porcili a cielo aperto. Da qui la decisione di allungare le distanze tra gli animali da cortile e i residenti, non tutti lieti di aprire le finestre di primo mattino respirando piume e fragranze di pecore, capre, polli e conigli.

Così che dopo la segnalazione dell’Asl al comune indicando un inconveniente igienico e sanitario in uno stabile del centro dove erano allevati dieci polli a meno di sette metri da un’abitazione, il sindaco ha deciso di prendere di petto la situazione ordinando di «collocare il pollaio a distanza superiore ai dieci metri dalle abitazioni vicine, mantenendo costantemente pulita l’area in modo tale da evitare qualsiasi ristagno di liquami o altro e l’adozione di adeguati sistemi di protezione contro gli insetti e i roditori». Limitando poi anche il numero di polli presenti affinchè da allevamento per uso familiare non si trasformi in vera e propria batteria a carattere industriale.

Ma gli allevamenti casalinghi in centro sono ormai diventati un’abitudine, spesso con segnalazioni di cattivi odori per le vie del borgo. Un’ordinanza emessa, non solo in merito alla vicenda denunciata direttamente dall’Azienda sanitaria locale, ma anche per mettere all’erta i biassonesi con la passione per gli animali affinchè i piccoli allevamenti non debordino e soprattutto non infastidiscano l’odorato e la vista dei dirimpettai. «Effettivamente il persistere di allevamenti di animali (bovini, ovini, caprini, pollame e conigli) – si legge nell’ordinanza pubblicata sull’albo pretorio – all’interno del centro abitato è causa di emissioni maleodoranti e fonte, altresì, di proliferazione di insetti nocivi con conseguente grave pregiudizio per l’igiene pubblica e per la salubrità del territorio».

Quindi spazio alla salvaguardia delle tradizioni contadine e al risparmio con i piccoli allevamenti domestici per garantirsi uova fresche ogni giorno, ma attenzione anche alle condizioni di mantenimento degli animali e soprattutto alle distanze. Perché il canto del gallo troppo vicino alla finestra del vicino non sia poi premonitore di tristi risvegli. Anche perché, chi non rispetta l’ordinanza, ad oggi limitata solo al caso specifico segnalato dall’Azienda sanitaria locale, può incorrere in una sanzione fino a 500 euro.