Continua il contenzioso legale in Lombardia fra amministrazioni locali e titolari di sale giochi e scommesse, nonostante la legge regionale che ha introdotto misure di contrasto al gioco, come delle distanze minime da luoghi sensibili, come chiese, scuole e ospedali, per poter aprire una sala.
L’ordinanza del Comune di Bellusco che impone lo stop alle sale giochi e scommesse dalla mezzanotte alle dieci del mattino non è legittima: è quanto hanno deciso con sentenza i giudici della prima sezione del Tar Lombardia, accogliendo il ricorso del titolare di una sala giochi che chiedeva di poter offrire gioco fino all’una di notte. Troppo generica – secondo i giudici del Tar lombardo – la motivazione dell’ordinanza comunale che aveva come scopo “contenere i rischi connessi alla moltiplicazione delle offerte, delle occasioni e dei centri di intrattenimento aventi a oggetto il gioco d’azzardo”.
Una decisione simile era stata presa di recente sempre dalla prima sezione del Tar Lombardia, in merito a un’ordinanza sugli orari del Comune di Milano. Le amministrazioni comunali hanno il diritto di limitare la liberalizzazione degli orari, ma solo quando il danno a interessi pubblici superiori (sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale e salute) vengono individuati in maniera specifica e non “aprioristicamente e senza dimostrazione alcuna”.