Belli sì, ma non sexy: il bando per la ristrutturazione dei negozi di Monza

Bando del Comune di Monza con fondi regionali per sostenere il rinnovo delle attività commerciali e artigianali. Con qualche esclusione.
Negozi sfitti
Negozi sfitti Fabrizio Radaelli

Commercianti e artigiani di Monza potranno ristrutturare i loro negozi o avviare nuove attività con i contributi concessi dal Comune e dalla Regione tramite il bando “Monza sicura, viva, attrattiva” che scadrà il 29 settembre. Sul piatto ci sono 282.659 euro di cui 72.000 stanziati dal Pirellone per il Distretto urbano del commercio cittadino e 210.000 da piazza Trento e Trieste.

Negozi belli ma non sexy: come funziona il bando

I fondi, che copriranno fino al 50% delle spese sostenute dai titolari delle micro aziende per un massimo di 10.000 euro, potranno essere impiegati anche per adeguare gli impianti energetici e quelli che regolano l’illuminazione automatica delle vetrine e per sistemare le aree esterne ai negozi e le aiuole. I cordoni della borsa rimarranno chiusi per i sexy shop, le sale gioco e i bar in cui sono installate slot machines e altri apparecchi che consentono vincite in denaro a meno che i gestori non li rimuovano. Chi chiederà i contributi a fondo perduto, che copriranno gli interventi effettuati tra gennaio e settembre, dovrà impegnarsi a proseguire l’attività per almeno un anno e a non licenziare i dipendenti.

Negozi belli ma non sexy: un giro da 600mila euro

«Si tratta – afferma l’assessore alle Attività produttive Carlo Abbà – di un sostegno concreto ai commercianti e agli artigiani: ai 50.000 euro stanziati appositamente per il bando ne abbiamo aggiunti circa 160.000 accantonati negli anni passati e non spesi».

La somma disponibile dovrebbe essere sufficiente per accogliere le richieste di una trentina di operatori: «Spero che l’adesione sia buona – aggiunge l’amministratore – se consideriamo che i 282.000 euro complessivi copriranno fino a metà delle spese sostenute dalle imprese significa che nel giro di qualche mese muoveremo quasi 600.000 euro per i lavori di ristrutturazione dei vecchi locali e di allestimento dei nuovi».