I residenti del quartiere Cantalupo chiedono di modificare il Contratto di quartiere che, secondo l’opinione degli abitanti della zona, porterebbe alla creazione di un ghetto. I cittadini hanno espresso le loro perplessità durante l’incontro pubblico con gli esponenti della giunta che si è tenuto venerdì scorso all’ex convento di via Cederna.
Basta palazzoni
«Ci sembra un’idea sconsiderata quella di concentrare in un’area così ristretta sei palazzi destinati all’edilizia sociale cosa che porterebbe alla creazione di un ghetto» ha dichiarato Salvatore Russo, portavoce del comitato di quartiere Cantalupo. Il Contratto di quartiere previsto da questa amministrazione è stato decisamente rivisto (e ridotto) rispetto alle previsioni della passata giunta.
Ma per gli abitanti della zona anche questo progetto è da evitare. «Il nostro quartiere ha bisogno di essere riqualificato ristrutturando l’esistente, considerando e realizzando interventi su misura, partendo da una dimensione rionale» continua il comitato di via Cantalupo. La richiesta è quella di una maggiore partecipazione alla fase di progettazione: «Desideriamo pertanto che il Contratto di quartiere rivaluti una progettazione più attenta, condivisa, che superi l’idea di concentramento di cementificazione e ghettizzazione del disagio e dia risposte con azioni concrete ai problemi che solleviamo da anni». Questa tematica è di stretta attualità dato che verrà affrontata nelle prossime sedute di consiglio comunale dove l’amministrazione dovrà rispondere alle domande dell’aula in merito alle previsioni del Contratto di quartiere. Durante l’incontro pubblico di venerdì scorso sono state affrontate anche altre tematiche che riguardano i quartieri Cantalupo e Cederna. I residenti hanno chiesto in particolare che il capolinea del pullman Z206 possa tornare in via Luca della Robbia. Oggi l’ultima fermata della Z206 è in via Poliziano.
Attento al bus
«E’ una richiesta che ci è arrivata da molti cittadini – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Paolo Confalonieri – è una cosa che possiamo fare allungando il tragitto della corsa, comporterà spese maggiori per il chilometraggio aggiuntivo, ma il Comune se ne può fare carico». Non poteva mancare la protesta sul forno crematorio previsto dall’amministrazione: «La gente non lo vuole – dichiara Salvatore Russo – l’amministrazione ha messo a bilancio 2,5 milioni di euro per questa opera che non può essere costruita in quella sede così vicino alle case e mi chiedo perchè quei soldi non possano invece essere usati per migliorare le corse degli autobus a servizio dei quartieri».n