È partito il nuovo piano del verde a Barlassina, come annunciato nelle scorse settimane dall’assessore all’Ambiente Serena Ronzoni, ma non soddisfa a pieno il parere di Claudio Trenta, consigliere comunale di opposizione.
«Dopo due settimane gli operatori dell’azienda incaricata dal comune», dice, «non hanno ancora completato il primo giro. Considerato che l’amministrazione ha garantito dieci tagli in sette mesi (da metà aprile a metà ottobre) la media è di un taglio ogni tre settimane e ho dei grossi dubbi che si possano mantenere questi ritmi e questi impegni». Ma non solo, secondo Trenta anche il metodo va rivisto. «Il diserbo va fatto sui marciapiedi, sui lati della strada asfaltati, sugli interstizi fra marciapiedi e strada. Non vanno fatti su qualsiasi parvenza di verde al lato della carreggiata. I bordi dell’asfalto, senza la componente di verde, alla prima pioggia diventano delle poltiglie di fango su cui non si potrà camminare e nemmeno usare come parcheggio. In alcuni casi ho notato che, nel diserbo complessivo, sono andati ad intaccare anche siepi private, e porto l’esempio di via Dante ma anche le lamentele di altri punti del paese. Come sempre tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare». La critica di Trenta si conclude però con una proposta.
«Come accade in altri paesi della zona, è possibile recuperare i costi della cura del verde attraverso sponsorizzazioni di aziende private che sostengono i costi mentre i lavori vengono affidati ai volontari sul territorio. Agli stessi volontari andrebbe data maggior libertà d’azione e non sempre e solo una convocazione da parte dell’assessore di competenza».