La perdita di una persona cara, il lutto improvviso, il dolore difficile da rielaborare ha coinvolto molte persone in epoca di pandemia. Morti inaspettate, repentine, avvenute in solitudine e in isolamento senza la possibilità, in molti casi, di salutare il proprio congiunto, di stringerlo fra le braccia. Accanto a queste morti ve ne sono state altre altrettanto dolorose e difficili da affrontare e con una maggior complessità, causata proprio dalla condizione di emergenza pandemica. Proprio all’interno di questa cornice il Consultorio Familiare, servizio sociosanitario integrato di base che promuove, attraverso interventi multidisciplinari, il benessere psicofisico della donna, della coppia e della famiglia, ha elaborato e realizzato l’iniziativa “Non da soli nell’esperienza del lutto”.
Si è trattato del primo progetto di questo genere creato in ASST Monza e a livello di ATS Brianza che ha visto la partecipazione di dieci persone residenti in tutti i Comuni dell’ambito (Monza, Brugherio e Villasanta) ma anche di altri territori della ATS. L’intervento è stato realizzato dalla dottoressa Patrizia Zanotti con la collaborazione della dottoressa Grasso e delle tirocinanti di specialità, le dottoresse Frallicciardi e Tripodi che contano di ripeterlo.
“Questa iniziativa – spiegano i promotori – è nata dal desiderio di offrire, a chi ha subito una perdita significativa, la possibilità di condividere la propria esperienza all’interno di un gruppo, pensato come luogo sicuro e spazio di incontro. L’obiettivo è stato quello di favorire il confronto e l’espressione delle emozioni, in un contesto di ascolto e supporto reciproco, sotto la guida di terapeute esperte sul tema”.
Il primo percorso di gruppo si è svolto in 6 incontri, della durata di 2 ore ciascuno (da aprile a giugno con cadenza settimanale). Gli incontri si sono svolti in modalità online, a causa delle restrizioni legate alla situazione di emergenza (Covid-19). I partecipanti hanno assicurato la loro presenza attiva e continua dimostrando un forte coinvolgimento emotivo nel raccontarsi e nell’ascoltare ed accogliere il vissuto degli altri. In questo modo le persone hanno potuto esprimere il loro dolore in un clima di comprensione reciproca e assenza di giudizio, favorendo il consolidamento del loro senso di appartenenza al gruppo. Grazie anche a un lavoro psicoeducativo è stato possibile rileggere il lutto non come una condizione di stato, ma come un processo, caratterizzato da diverse fasi con emozioni diverse e questo ha permesso di inserire la sofferenza, di ciascuno dei partecipanti, in una cornice dinamica di normalità.
“Pensare ad un gruppo sul lutto – sottolineano i promotori – vuol dire riconoscere che il lutto non è solo una esperienza individuale e privata ma anche sociale, culturale che coinvolge tutta la comunità con la conseguente necessità ridistribuire il dolore, contenerlo e rispettare i tempi individuali di elaborazione in modo da prevenire forme di disagio fisiche ed emotive che possono essere anche molto gravi”.
Nel frattempo, è stato attivato un dialogo e confronto con l’associazione AMA, presente nel territorio di Monza, che ha creato un gruppo di auto-mutuo aiuto sulla tematica del lutto. Questa connessione potrebbe favorire l’avvicinamento al gruppo da parte delle persone che sentono ancora il bisogno di condividere e di essere ascoltate. La valutazione positiva di questa esperienza ha spinto l’équipe del Consultorio a riproporre l’intervento con la possibilità di attivare il gruppo in presenza. Molte adesioni sono già pervenute. Info: consultorio.boito@asst-monza.it; tel. 039 2335101/5102 il martedì dalle 9 alle 12 o il mercoledì dalle 9 alle 12 e dalle 13.30 alle 15.30.