“Siamo vittime di una situazione in cui moltissimi Enti sono coinvolti nella questione di Asfalti Brianza. Ciascuno per un pezzetto. Ciascuno per una parte di responsabilità. Una situazione ideale per chi (da anni) non si assume le proprie responsabilità. I politici, che si nascondono dietro la frase: abbiamo armi spuntate”.
È sul piede di guerra il Comitato Sant’Albino di Monza e con cui tutte le realtà che da anni si battono contro l’azienda che produce bitume e la cui produzione ha conseguenze dirette su chi vive tra Concorezzo, Brugherio, Agrate e la parte orientale di Monza. Domenica 12 luglio, dalle 10 presidio di protesta (distanziati e con mascherine) davanti al municipio di Concorezzo, in piazza della Chiesa. “Nei confronti di una ditta certificata come azienda insalubre di prima classe”, scrivono i residenti, “il sindaco ha un potere assoluto d’intervento. Eppure da anni al potere in Regione, Provincia, Comune di Concorezzo (per non citare Monza) sono al governo persone della stessa parte politica.”
L’8 luglio i sindaci di Agrate, Brugherio e Monza hanno chiesto la sospensione di ogni attività fino al termine dei lavori. “Hanno anche verbalizzato che in questa situazione non esistono le condizioni minime di garanzia per avviare le procedure previste dalla DGR 3018 (che si occupa solo delle molestie olfattive e non delle emissioni cancerogene)”.
L’azienda è ferma fino al 15 luglio per decisione del sindaco di Concorezzo e ha chiesto – scrive il comunicato – di riaprire il 16 mettendo in attività il nebulizzatore che dovrebbe abbattere gli odori e che, scrivono i cittadini, non ha funzionato nella prova. Sotto accusa anche lo smaltimento del “fresato”, materiale il cui smaltimento è costoso ma che i comitati chiedono venga rimosso. “ Gli altri protagonisti del confuso quadro sono Arpa, che in questi anni non ha mai fatto un solo controllo con impianto a massimo regime; Ats che dopo anni di inutile presenza ai tavoli solo recentemente si è presa la briga di verificare se vi fossero stati accessi al pronto soccorso esplicitamente collegabili ad Asfalti Brianza (ridicolo!); la Prefettura, che sta cercando di mettere tutti attorno a un tavolo ma che finora non ha aperto alcuna comunicazione col nostro comitato. E infine la Procura che ovviamente conduce indagini secretate su reati penali, cui vorremmo solo comunicare che in questa situazione impiantistica” le aperture hanno provocato danni ai cittadini.