Non si ferma, nemmeno a Besana, la macchina dell’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. “In città sono arrivati 21 profughi dall’Ucraina, di cui 12 minori di età compresa tra 2 e 15 anni”, ha annunciato il primo cittadino Emanuele Pozzoli, facendo il punto sugli arrivi dall’est dell’Europa e sulle iniziative messe in campo in città per dimostrare la propria vicinanza e la propria solidarietà al popolo ucraino, che sta vivendo l’immane e dolorosa tragedia dell’invasione del proprio territorio da parte della Russia.
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“Tra i 12 minori arrivati dall’Ucraina, 4 stanno già frequentando le nostre scuole. La quasi totalità dei profughi arrivati a Besana sono donne, che hanno portato al sicuro i propri figli, ci sono solo due uomini che sono riusciti a lasciare l’Ucraina prima dell’entrata in vigore della misura che vieta ai cittadini maschi di lasciare il Paese”, ha aggiunto il sindaco, per poi ringraziare i cittadini che si sono attivati prontamente per accogliere e supportare le famiglie ucraine.
“Voglio ringraziare a nome di tutta la comunità tutte le famiglie che hanno dato la disponibilità ad accogliere profughi dall’Ucraina, e quelle che lo stanno già facendo, perché è un gesto di un’umanità straordinaria e per nulla scontato. Ospitare in casa delle persone che spesso non conoscono la nostra lingua non è semplice, è una cosa che va fatta con calma. Le priorità è che queste persone siano al sicuro, nella nostra città”, ha aggiunto, per poi invitare i cittadini ucraini a segnare la loro presenza sul territorio. “Chiedo ai besanasi che ospitano profughi dell’Ucraina di contattare la Polizia locale via mail o telefonicamente, così da poter avviare l’iter burocratico per mettere loro al sicuro. Chi ha bisogno di aiuto o informazioni può contattare i servizi sociali (numero 0362.922027)”. “
Ringrazio, inoltre, i tantissimi cittadini che hanno donato sia per l’iniziativa di raccolta dei farmaci” da destinare all’ospedale di Chernivci, “sia per la raccolta di beni di prima necessità organizzata a Valle Guidino. Sabato sera, grazie all’aiuto degli instancabili alpini, è partita la consegna del tanto materiale raccolto nella frazione. Grazie a chi ha donato il tanto, tanto, tantissimo raccolto. Parte dei beni donati saranno distribuiti anche ai bambini arrivati in città. Loro non hanno vestiti, in quanto scappati di corsa dalla guerra, e non è giusto che le famiglie che li ospitano debbano provvedere anche a questo. È anche un modo per farli sentire parte della nostra comunità”, ha concluso il sindaco.