Arcore, Gaye contro le guerre: l’appello ai poeti per la pace e ai sindaci per un ulivo

Cheikh Tidiane Gaye, scrittore e attivista per la pace residente ad Arcore, lancia un appello ai poeti e ai sindaci.
Arcore Cheikh Tidiane Gaye
Arcore Cheikh Tidiane Gaye

Poetare per la pace. Rispondere con arte e cultura alle armi e alle guerre. È l’iniziativa lanciata sulla piattaforma change.org da Cheikh Tidiane Gaye, poeta, scrittore e attivista per la pace residente in Brianza, conosciuto nel comune di Arcore per il suo impegno politico e culturale. Un appello ai poeti per un firma per la pace.

Arcore, Gaye contro le guerre: la Giornata mondiale della Poesia

È da dieci anni che organizzo la Giornata Mondiale della Poesia radunando poeti di varie nazionalità e perlopiù italiani ad Arcore in Italia per promuovere la cultura della Pace, la libertà e l’amore tra i popoli – dice l’appello – Sono convinto che la Poesia sia un mezzo potente per educare, favorire e sensibilizzare ai principi di solidarietà e di pace. L’intera umanità ha avuto momenti atroci caratterizzati da guerre insanguinate, guerre religiose, popoli martoriati; a noi contemporanei, il passato deve insegnare che la guerra in sé non può in alcun modo essere la soluzione dei problemi. La guerra è una follia e in quanto tale è un prodotto che non passa al vaglio della ragione. Ogni nostra azione deve mirare a costruire la pace perché la guerra è una sconfitta. Il vero compito della poesia è rendere umane le anime, offrire la Bellezza, dire no a ogni forma di discriminazione, di odio e promuovere la fratellanza e l’Amore. La Poesia usa le parole per costruire ambiti idonei per una pace perpetua e rifiuta le armi per risolvere i conflitti. Noi poeti costruiamo e portiamo avanti invece le armi della ragione, della critica e della nostra umanità anche attraverso la parola poetica. Quest’appello si rivolge a tutti i poeti di qualsiasi nazionalità che non accettano la logica delle guerre”.

Arcore, Gaye contro le guerre: l’appello a 300 sindaci italiani

Pochi giorni fa un altro appello per la pace, questa volta a tutti i sindaci italiani, più di 300: piantare un ulivo per l’educazione e la promozione per la Pace.

È sempre più forte la necessità di un cambio di passo e di un impegno più incisivo nella lotta contro le guerre: la situazione della politica internazionale in Palestine, Israele, in Russia e in Ucraina dovrebbe insegnare che la Pace va coltivata. In qualità di poeta e scrittore, sento fortemente la necessità di un’azione sempre più decisa, più forte per fare fronte a queste guerre e contribuire a un futuro più sereno e sicuro per noi e le future generazioni. Ho deciso di inviare una richiesta a più di 300 sindaci italiani chiedendo a loro che venga piantato l’ulivo della pace. Sensibilizziamo, educhiamo, promuoviamo la pace nelle scuole e tramite le nostre azioni politiche per il governo delle nostre Città”.

Pochi mesi fa, insieme al sindaco di Arcore Maurizio Bono, il poeta aveva già piantumato un primo albero nel suo comune di residenza, seguito a ruota da altri comuni italiani.