Arcore: dichiarati inammissibili i referendum sul recupero di Villa Borromeo

Il comitato dei garanti non ammette le tre consultazioni proposte da SeL e da alcuni esponenti del centrodestra sui progetti della Giunta Colombo per il recupero di Villa Borromeo, la storica dimora settecentesca di Arcore.
Arcore: dichiarati inammissibili  i referendum sul recupero di Villa Borromeo

Il comitato dei garanti di Arcore (composto da alcuni consiglieri comunali) ha deciso di dichiarare inammissibili i tre referendum proposti da Sel e sostenuti anche dal centrodestra per chiedere agli arcoresi di esprimersi sul recupero di villa Borromeo. Lo ha fatto anche sulla scorta di un parere legale chiesto dalla Giunta.


LEGGI Arcore presenta il piano: «Ecco come rinasce villa Borromeo»

Il progetto dell’esecutivo di Rosalba Colombo prevede che la storica dimora, chiusa da decenni e in uno stato di progressivo degrado, venga recuperata a cura di un privato. A fine lavori, conservativi al cento per cento, il Comune verserebbe 2 milioni e mezzo (già reperiti) e canoni annui da 600mila euro dal 2018 al 2038, oltre a due milioni alla fine del mutuo per la manutenzione che sarà a carico del costruttore. Un impegno totale da 18 milioni circa.

Una cifra imponente che aveva fatto sollevare perplessità anche a diversi uffici comunali (Ragioneria, Ufficio tecnico, revisori dei conti) chiamati a emettere un parere.

L’esecutivo ha però inteso andare avanti e questo ha mosso Sel, con l’appoggio del centrodestra cittadino, a promuovere tre referendum: oltre a quello su Villa Borromeo, gli altri riguardano la edificazione in via Grandi della nuova caserma dei carabinieri, di un parchetto e di case.

Ora la inammissibilità dichiarata dai garanti, che non mancherà di suscitare nuove polemiche